Meningite, vaccinarsi è l’unica arma che abbiamo (e vale la pena usarla)
Un colloquio col mio medico curante, la convinzione che vaccinarsi è l’unica arma che abbiamo anche se non esclude tutti i rischi, la rassicurazione sul fatto che effetti collaterali in pratica non ce ne sono e non c’è bisogno di richiami. Così ho deciso, da semplice cittadino, di effettuare la vaccinazione tetravalente ACWY contro la meningite, dopo che sul tema, da giornalista, ne avevo scritto ogni settimana (e continuo a farlo).
Ho 44 anni, ancora per poco rientro nella fascia di gratuità (fino ai 45 anni) stabilità dalla Regione Toscana per la campagna vaccinale estesa al 30 giugno 2016. Non è stato difficile «fare gol in zona Cesarini»: un colpo di telefono a un poliambulatorio, 4-5 giorni di attesa, una puntura indolore sul deltoide del braccio sinistro, un quarto d’ora di attesa precauzionale. Poi via, alla vita di sempre.
Effetti collaterali? Zero. Consigli da dare? Nessuno. Ma una cosa l’ho imparata: prima di correre a telefonare all’Asl, i cui centralini sono ormai presi d’assalto, chi vuole vaccinarsi chieda al proprio medico e si faccia indirizzare. Può essere più semplice e pratico. Una cosa il vostro medico finirà col dirvela: «Se tutti si vaccinassero la meningite in Toscana sarebbe debellata…». Perché anche i portatori sani se vaccinati sono meno in grado di trasmettere – inconsapevolmente – il batterio, che si localizza fra naso e gola. E il batterio si trasmette spesso non tanto da malato a sano ma da portatore sano ad altro sano.
Che cosa è la meningite?
Si tratta di un’infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono encefalo e midollo spinale.
Che conseguenza ha?
Anche danni cerebrali. E in alcuni casi può diventare letale. Ma si può anche guarire del tutto.
Come e dove si può contrarre?
Il meningococco si trasmette per via aerea quando avviene uno stretto contatto con una persona infetta da parte di una persona sana attraverso le secrezioni respiratorie: tosse, starnuti o baci. Ma forse più di frequente il meningococco si trasmette da un portatore sano (inconsapevole) a un altro soggetto sano.
I casi più frequenti si verificano in inverno, e quando si vive al chiuso condividendo in spazi ristretti e ambienti affollati – ad esempio scuole, discoteche, comunità di lavoro –, poca aria fra tante persone.
Quali sono i sintomi?
Tre, di solito: febbre alta, forte mal di testa e rigidità alla nuca, al punto che il malato è incapace di flettere la testa sul collo. Possono esserci poi nausea insistente e vomito, sopore e talvolta eruzioni cutanee.
Quali sono le categorie più a rischio?
Bambini, ragazzi, adulti fino ai 45 anni.
Come si può vaccinarsi gratis in Toscana?
La vaccinazione con vaccino antimeningococcico tetravalente ACWY, è garantita ai residenti e ai domiciliati (per domiciliato si intende il cittadino che ha acquisito il «domicilio sanitario», ovvero che ha effettuato la scelta del medico) nel territorio di competenza dell’Azienda Sanitaria. Di recente la possibilità di vaccinarsi è stata estesa a tutto il territorio regionale.
Il vaccino è offerto gratuitamente:
- ai ragazzi di età compresa tra 11 e 20 anni– anche se mai vaccinati o già vaccinati nell’infanzia;
- alle persone nella fascia di età 21-45 anni– ovvero dai 20 anni compiuti ai 45 anni.
- per i nuovi nati la vaccinazione routinaria antimeningococco C si esegue secondo le modalità indicate nel calendario regionale;
- per i soggetti a rischio, perché affetti da determinate patologie, individuati nel calendario vaccinale regionale (punto 2.3.8) la vaccinazione antimeningococco C è sempre offerta gratuitamente con vaccino tetravalente ACWY.
Chi deve pagare per vaccinarsi?
I cittadini con più di 45 anni che non rientrano nelle categorie a rischio.
Quanto si paga?
Circa la metà del costo effettivo del vaccino: 58 euro. Se però invece che recarsi all’Asl si va in farmacia per acquistare da soli il vaccino in modo da fare la vaccinazione presso il medico curante, si paga di più: 98 euro.
Il vaccino non può essere gratis per tutti?
La Regione Toscana sta valutando un diminuzione dei contributi a pagamento da parte dei cittadini, ma non è possibile estendere la gratuità della vaccinazione a tutta la popolazione. Il motivo? I vaccini non sono testati sopra i 65 anni di età. Non vuol dire che non siano efficaci, ma che non c’è certezza indubitabile sulla loro efficacia (a chi ha più di 65 anni e si vaccina viene fatta firmare un’impegnativa).
A Firenze la vaccinazione si può prenotare al telefono?
Chiamando il numero da linea fissa 840003003 o per i cellulari 199175955, dalle 7,45 alle 18,30, dal lunedi al venerdi, e il sabato dalle 7,45 alle 12,30, scegliendo l’opzione tasto 7; il tempo di attesa medio è di circa tre minuti.
E anche da computer, tablet o smartphone
Fra le 419 prestazioni che si possono prenotare on line da computer o smartphone, andando sul sito dell’Azienda sanitaria di Firenze– WiCup – è disponibile anche la vaccinazione contro il meningococco.
Domenico Coviello
Gentile sig. Silvio, a giorni la Regione farà partire un’indagine epidemiologica e una sui portatori sani al fine di conoscere meglio il fenomeno meningite. Al momento, dopo un investimento di alcuni milioni per garantire il vaccino gratis alla fascia d’età fino ai 45 anni – quella più a rischio -, la Regione ha fatto sapere che valuta di far pagare meno chi il vaccino dovrebbe pagarselo, perché non è facile garantire la gratuità per tutti, e, come detto, per ragioni di ordine scientifico. Vaccinarsi a oggi non è obbligatorio, ma fortemente caldeggiato. Immagino che progressivamente possa estendersi la gratuità del vaccino, ma al momento è solo un auspicio
Silvio
….I vaccini non sono testati sopra i 65 anni di età????
…. e la popolazione dai 45 ai 65 anni perché non viene vaccinata, visto che si ammalano anche loro? Parlate tanto di prevenzione ma costringete gli over 45 a comprarselo! Se è vero che la situazione è seria dovete dare la possibilità di vaccinarsi GRATUITAMENTE a TUTTI, visto che le tasse le pagano anche gli over45!