Firenze, commercio: Confesercenti organizza dieci seminari “antirapina” per i piccoli negozi
FIRENZE – Dieci seminari “antirapina” in tutta la provincia di Firenze per i piccoli commercianti: l’iniziativa è stata presentata oggi da Confesercenti Firenze, e ha preso il via nei giorni scorsi. L’Associazione, con il prezioso supporto dell’Ente Bilaterale del Commercio e del Turismo ha ritenuto, nell’ambito del progetto NewtownSecurity, messo in campo alcuni mesi fa, di lanciare, sul tema, il più grande progetto formativo mai effettuato nel nostro territorio, con la partecipazione di centinaia di imprese e dipendenti e, naturalmente, il supporto di stimati professionisti in materia. Il progetto è stato presentato nell’ambito di una Conferenza Stampa, svoltasi oggi 8 febbraio presso la sede Confesercenti di Via Condotta alla presenza di Nico Gronchi Presidente Confesercenti Firenze, Vittorio Bugli Assessore alla Sicurezza della Regione Toscana, Federico Gianassi Assessore alla Sicurezza del Comune di Firenze.
“La Toscana è diventata quinta nella classifica italiana dei furti nei negozi – ha spiegato Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Firenze – sono numeri in aumento, ma più che il numero generale è preoccupante la percezione che gli operatori del commercio hanno di una insicurezza diffusa nelle nostre città”.
I corsi si compongono di tre parti. Nella prima i relatori illustrano il quadro giuridico e sociale; nella seconda si
dedicano alla prevenzione dei rischi; nella terza presentano tecniche comportamentali per la gestione dell’evento-rapina, e dello stress correlato. “Noi partiamo dal presupposto che la prima difesa è l’attenzione delle potenziali vittime – ha spiegato Carlo Corbinelli, relatore ed ex colonnello dei Carabinieri – quindi puntiamo a diffondere una cultura della
sicurezza”.
Pierluigi
Da ragazzo, nel 1944, ho visto un maresciallo della Wermacht che con una pistola Mauser puntata, si portava via 10 contadini del Valdarno.
Se deve essere la solita propaganda va bene, ma nei fatti è completamente diverso.
Piuttosto, visto come stanno andando le cose, proporrei alle compagnie assicuratrici di istituire una polizza per “risarcimento danni, anche morali, ai rapinatori”