Città metropolitana: prosegue lo stato d’agitazione dei dipendenti
FIRENZE – I problemi ancora irrisolti dei dipendenti delle province e della città mnetropolitana sono stati anche oggi al centro di un incontro chiesto dalle Rsu dell’Ente, presentatesi a Palazzo Vecchio, che proseguono lo stato d’agitazione già proclamato. Per la Rsu della Citta’ metropolitana di Firenze, l’ente partorito dalla Legge Delrio stenta, zoppica. In questa situazione, denunciano i sindacati, il rischio è che “non saremo in grado di procedere a manutenzioni straordinarie sulle scuole, con enormi difficoltà nel garantire l’ordinario”. Stessa cosa sul versante delle strade, sicurezza compresa. Il punto resta “il mancato rispetto del patto di stabilita’ interno” ereditato dai bilanci delle vecchie province.
Il vicesindaco della Città metropolitana di Firenze, Brenda Barnini ha incontrato gli addetti dell’ente, oggi in presidio di fronte alla sala del consiglio, fornendo loro qualche assicurazione, ma tirando in ballo la Regione Toscana. “Bisogna tener conto in questa fase di dover affrontare difficoltà eccezionali. Come siamo stati in grado di affrontare insieme ai lavoratori il 2015, affronteremo anche le questioni odierne”. “D’altro canto – ha aggiunto Barnini – è evidente che una parte delle preoccupazioni on dipendono dalla città metropolitana ma coinvolgono anche la Regione, dunque mi auguro di fare fronte comune con i lavoratori nel farle riconoscere le nostre ragioni”. “La Regione – ha aggiunto – ha deciso di diventare, con legge, un ente gestore, e di prendere su di sé quasi tutte le funzioni che erano prima delle Province. Dunque come dire, onori ed oneri”, ha ironizzato Barnini.
Ma le assicurazioni non sono state sufficienti e, come detto, i sindacati non hanno sospeso la protesta. “Ben venga questa apertura al dialogo, adesso – dice Marco Zatini, della rsu – anche se certamente ci si poteva pensare prima che fosse indetto lo stato di agitazione”. “Stato di agitazione che – sottolinea il sindacalista – resterà fino a quando da Roma non arriveranno notizie concrete sull’azzeramento delle sanzioni”. I timori dei lavoratori sono che, con lo sforamento di circa 20 milioni di euro dei vincoli imposti dal Patto di stabilità, scattino sanzioni che potrebbero portare a tagli in busta paga variabili da 400 a 2000 euro.