Europa League: gran gol di Bernardeschi tiene accese le speranze della Fiorentina. Pari con il Tottenham: 1-1. Pagelle
FIRENZE – Difficile ottenere il viatico per gli ottavi di finale. Perché questa volta è il Tottenham ad avvantaggiarsi dell’uno a uno in trasferta dopo la partita d’andata. Risultato a specchio rispetto a quello di un anno fa. Voglio dire che all’Hart Line, giovedì 25 febbraio, la Fiorentina dovrà aspettarsi una battaglia. Come del resto è stato assai aspro questo match del Franchi. Difficile, certo, ma comunque non impossibile, per quel che si è visto al Franchi. Con il Tottenham in vantaggio, nel primo tempo, grazie a un rigore concesso con un po’ di generosità dall’arbitro tedesco Zwayer. Fiorentina aggressiva ma un po’ sotto tono nei primi 45’, probabilmente anche per la scelta di Sousa di cominciare con il solo Zarate come punta vera. Che poi punta vera non è. Fiorentina salita alla ribalta nella ripresa, riportata in auge da un gran gol di Bernardeschi, con pallone lievemente deviato da un difensore inglese, ma comunque capace d’andarsi a insaccare nel sette, dopo aver sbattuto anche sotto la traversa. Un Eurogol? Certamente sì. Però i viola si sono fermati lì. Zarate ha tirato molto in porta, ma senza fortuna. E Kalinic, entrato nella ripresa, è ancora alla ricerca della migliore condizione, quella che gli ha permesso di segnare dieci gol nel girone d’andata. La speranza? Che si possa sbloccare a Bergamo, domenica prossima. Confortante, invece, la ricomparsa di Badelj dopo il lungo infortunio. In trasferta contro l’Atalanta ci sarà. E onestamente, il centrocampo con lui Vecino, è un’altra cosa. Così come altra spinta la Fiorentina riesce ad ottenerla con Borja nei panni del trequartista. Ma il Tottenham cari amici lettori, non è una squadra qualunque. Pochettino, rimasto al timone nonostante l’eliminazione, contro i viola, di un anno fa e nonostante una stagione poco brillante, ha saputo far crescere gli Spurs: le geometrie funzionano. E i pl,loni arrivano in area con frequenza. Davanti nemmeno il Tottenham è fatto di fenomeni. Kane, entrato nella ripresa, si è fatto notare solo per l’ammonizione rimediata dopo il colpo al viso a Gonzalo. In sostanza, Fiorentina decente. Ma con la strada in salita, almeno in Europa. Speiamo sappia spianarla almeno in campionato, vincendo a Bergamo e raggiungendo subito quota 52 in classifica, prima delle partitissime con Napoli e Roma.
ZARATE – Le polemiche che precedono la partita tirano in ballo Paulo Sousa: lo attaccano, soprattutto a Milano e a Roma, perché ha detto di aver “previsto” che la squalifica di Zarate sarebbe stata lunga. Motivo? La Fiorentina, lassù al terzo posto, probabilmente dà fastidio. Zarate comunque è in campo, come punta pura, contro gli inglesi. Che nonostante l’eliminazione ad opera della Fiorentina, l’anno scorso, si sono presentati con stile: assoluto fair play. Anche da parte dei milledue-milletrecento tifosi arrivati a Firenze alla spicciolata, fra mercoledì sera e giovedì mattina. Sarà assente domenica a Bergamo, contro l’Atatalanta, Zarate: per questo Sousa lo schiera dal primo minuto, là davanti a tutti. E lui si dà da fare subito, creando qualche problema ai difensori Spurs. Avvio a ritmo lento, tipo “calcio della mattonella”: tutto fraseggi e ristagno di palla a centrocampo. Fiorentina intraprendente, ma anche attenta a non scoprirsi.
RIGORE – Con il passare dei minuti si capisce che la Fiorentina gioca senza punte. Zarate svaria a destra e sinistra. E prova la sua specialità: il tiro da lontano. Ma è il Tottenham, dopo una ventina di minuti, a prendere decisamente l’iniziativa. Mason, Alli e Davies appaiono fra i più intraprendenti. I viola si affidano alle ripartenze. Ma sono prevedibili. E sulla “ripartenza della ripartenza”, Eriksen (26’) tira una bella botta da fuori area. Tata è ben piazzato e devia. Replica viola (31’): Ilicic crossa da destra, fuori area, pallone per Bernardeschi che non ci arriva di testa, poi si avventa sul pallone Zarate che calcia fuori. Il Tottenham riparte: e conquista un rigore. Assai discutibile: Tomovic e Davies si aggrovigliano, l’inglese cade. L’arbitro punta sul dischetto. Nel campionato italiano non si danno rigori così. Batte Chadli: Tata va a sinistra e il pallone a destra, in rete. Ahi, si mette male.
POCHETTINO – Proprio al 45’ la Fiorentina potrebbe pareggiare. Gran giocata di Borja che mette un pallone in mezzo: Bernardeschi è in area, tira ma viene murato. Il rimpallo favorisce Zarate che aggancia il pallone a centro area, pare un rigore in movimento, può tirare: ma l’aggancia di sotto e la spedisce altissima. Poi si dispera per l’errore. Finisce così, piuttosto male, il primo tempo. E’ vero che il rigore era discutibile, ma è altrettanto vero che il gol che ne è scaturito pesa moltissimo. La Fiorentina deve rimontare, come del resto è riuscitra a fare con l’Inter, ma fra una settimana l’aspetta il ritorno in Inghilterra. E lì saranno dolori. Il Tottenham, come tutte le squadre inglesi, in casa dà il meglio. Del resto, anche qui la squadra di Pochettino si distingue per disciplina tattica e geometrie di gioco. Tanto che in avvio di ripresa segna ancora: con Son Heung-Min. L’arbitro annulla per fuorigioco. Giusto. Reazione viola con servizio al bacio di Alonso per Zarate: conclusione ancora fuori. Quindi è Tata (9’) a deviare un tiro da distanza ravvicinata di Chadli.
Ma la Fiorentina di Sousa ha sette vite. E al 14’ trova il pareggio. Bernardeschi caòlcia bene da circa 25 metri, c’è la deviazione di un difensore che fa impennare il pallone: che sbatte sotto la traversa all’incrocio, alla destra del portiere. E diventa un fantastico eurogol. Quindi due sostituzioni al volo fra i viola: torna in squadra Badelj dopo il lungo stop e prende il posto di Ilicic. Due minuti dopo esce Blasczczykowski ed entra Kalinic. Non basta: fuori anche Tino Costa per Vecino. Sousa vuol vincere la partita. Pochettino non vuol essere da meno: infila il fuoriclasse Kane al posto di Son Heung-Min. Ora è sfida appassionante. Certo, i viola sono un po’ provati. Bernardeschi appare molto affaticato. Il Franchi spinge la Fiorentina, ma dove la testa vorrebbe andare ora le gambe fanno fatica ad arrivarci. Zarate si esibisce nella sua specialità. I tiri da fuori area: il portiere devia. Dall’angolo ci prova Kalinic, di testa, fuori di poco. Quindi cartellino giallo per Kane: gomitata a Gonzalo in pieno viso. Finisce qui. Passare il turno, a Londra, non sarà semplice. Ma la Fiorentina di Paulo Sousa, talvolta, riesce meglio in trasferta che in casa.
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