![](/wp-content/themes/yootheme/cache/6b/Morando-6b596a8b.png)
Politiche fiscali: l’Ue deve cambiare segno. La dichiarazione del viceministro Enrico Morando a Firenze
FIRENZE – “Stiamo ponendo una questione di fondo: il coordinamento delle politiche economiche e fiscali europee deve progressivamente cambiare di segno”. Lo ha affermato Enrico Morando, viceministro dell’Economia, a margine di un convegno di Confesercenti a Firenze. Secondo Morando, mentre in passato l’obiettivo perseguito era quello della stabilità, adesso l’obiettivo deve essere “quello della crescita economica, da perseguire con il vincolo della stabilità”.
Il viceministro ammette che “questo capovolgimento non è facile da raggiungere, l’economia mondiale conosce una nuova fase di instabilità”, ma “è possibile ottenerlo” anche perché “il contrario danneggia tutti”. Per Morando “al di là dei toni con cui si conduce il confronto, a volte un po’ forzati, la gente si chiede cosa c’è dietro lo scontro fra Italia e Ue: c’è l’esigenza che cambi l’orientamento”.
roberto
Il Vice ministro Enrico Morando pensi a cambiare segno al nostro regime fiscale monarco/fascista e ad applicare il sistema fiscale democratico di cui all’articolo 53 della Costituzione della Repubblica italiana basato sulla capacità contributiva e sulla progressività effettiva!
Ecco un esempio!
I modelli ISEE avendo come base il reddito del nucleo famigliare,data la colossale evasione fiscale e contributiva, concorrono ad acuire le già evidenti e disarmanti ingiustizie sociali! Se vogliamo avere redditi e capacità contributive effettive non resta che chiedere a gran voce l’applicazione dell’articolo 53 della Costituzione! Infatti,mettendo a tassazione Irpef, non il reddito, ma la capacità contributiva( redditi globali effettivi personali e deduzione di tutte le spese primarie e sociali) avremo la fine delle ingiustizie fiscali e sociali! Con la fine dell’evasione fiscale e contributiva non ci sarà più bisogno dei vari ticket basati sui modelli ISEE! Sarà solamente la fiscalità generale a finanziare i diritti sociali collettivi prescritti per i legislatori ordinari dalla Costituzione!