Pubblica amministrazione: boom di malattie (750.000 giornate in più) dei dipendenti. Soprattutto nel week-end
ROMA – I giorni di malattia dei dipendenti della Pubblica Amministrazione sono in costante aumento, in particolare le assenze di un solo giorno e in prossimità dei festivi, tanto che sono state 750.000 le giornate di malattia in più nel 2014 rispetto al 2013 per un costo di circa 100 milioni.
WEEK END – Ma a colpire sono soprattutto le ‘microassenze’ sotto i 3 giorni: nel pubblico rappresentano 63% dei casi contro il 44% nel privato, e spesso evidenziano la tendenza ad ‘allungare il weekend’. Tanto costano i ritardi nella ‘Lotta ai fannulloni’ secondo i conti della Federazione nazionale dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), che ha incrociato dati Inps e della Ragioneria Generale dello Stato.
SPESA – Come già noto, nel 2014 tra i dipendenti pubblici i giorni di malattia sono stati 31,5 milioni oltre 700.000 in più del 2013. In particolare in ben 1,3 milioni di casi la malattia durava un solo giorno (+5,5% rispetto all’anno precedente) pari al 27% del totale. Quasi il doppio che nel privato, dove gli eventi di un solo giorno sono stati, nel 2014, pari al 12,3%. Solo nel Servizio Sanitario Nazionale, nel 2014 si sono avuti in media 1,1 giorni di malattia in più rispetto alla Sanità privata: essendo gli operatori circa 650.000 e calcolando un costo giornaliero lordo di 140 euro la spesa extra è stata di quasi 100 milioni. “L’assenteismo diffuso comporta la necessità di un sistema di medicina fiscale efficiente per controllare il fenomeno.
VISITE – Ma attualmente nel pubblico si effettuano visite solo nel 30% dei casi di malattia, troppo poche”, commenta all’Ansa Alfredo Petrone, segretario del settore Fimmg-Inps. Si stanno ora scrivendo i decreti attuativi della legge delega per la riforma sulla Pa in cui rientra anche il passaggio all’Inps del Polo Unico per la medicina fiscale, oggi competenza delle Asl per il pubblico e dell’Inps per il privato. “Un settore – specifica Petrone – su cui non conviene risparmiare”