Pensioni, Camusso (Cgil) e Furlan (Cisl) al Governo: basta annunci, vogliamo tavoli di confronto
Dopo la cauta apertura del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, uno degli uomini di fiducia di Renzi, i sindacati tornano a incalzare il Governo sul tema della flessibilità in uscita per le pensioni e sul superamento della Legge Fornero, affermando di essere stanchi dei continui annunci del Governo, mai seguiti da fatti concreti. Ma anche stavolta sarà così, Renzi ci ha ampiamente abituati a simili comportamenti, annunci, proclami, slides, e incassata la pubblicità immediata tutto resta come prima. E si passa ad altro obiettivo per distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica su quanto non realizzato secondo le promesse.
FURLAN – Ma i sindacati non ci stanno. Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, a Treviso ha rilanciato l’urgenza della riforma della legge Fornero sulle pensioni: «La flessibilità di uscita è urgente. Ieri abbiamo ascoltato un’intervista del sottosegretario Tommaso Nannicini che apre alla discussione alla discussione sulla riforma pensionistica, a partire dalla flessibilità di uscita. Bene. E’ sicuramente una cosa positiva. Ma è da un anno che noi assistiamo ad annunci del Governo. Usciamo dagli annunci, apriamo davvero sedi di confronto serie per cambiare la legge Fornero – ha insistito Furlan -.Bisogna mettere finalmente mano pesantemente alla peggiore legge pensionistica europea, che è la nostra, la legge Fornero. E’ urgente discutere con il Governo di come riformare questa legge, tenendo presente che è inammissibile tenere incatenati sui luoghi di lavoro sino a 66, 67 anni uomini e donne, tra l’altro a prescindere dal lavoro che si fa, quando nelle stesse famiglie ci sono dei disoccupati, i figli e in alcuni casi anche i nipoti».
CAMUSSO – Dall’altro capo d’Italia,da Palermo, ribadisce il concetto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso: «Al presidente del Consiglio abbiamo scritto per chiedere di cambiare una legge ingiusta. C’è un sottosegretario alla Presidenza che dice che il tema della flessibilità in uscita nella legge di stabilità sarà rivisto. Al governo diciamo non si faccia illusioni, perché il tema della previdenza riguarda i contributi che abbiamo già versato, bisogna riapre la discussione. Insieme a Cisl e Uil chiediamo di cambiare la legge Fornero».
Siamo certi che le due pugnaci segretarie, coalizzate fra loro, non molleranno facilmente la presa. Il rottamatore ha trovato pane per i suoi denti.
Pierluigi
Con el proclamador i tavoli vanno ancora fatti…………….
roberto
Le due signore si ricordino che tutti gli anni mancano 70 miliardi circa di evasione contributiva.
Se poi ci aggiungiamo i 190 miliardi annui tra IVA ed IRPEF, come possono pretendere i diritti? Facendo ancora debito pubblico? Poi lo pagano loro o i loro iscritti?
La risposta è facile facile…………………………i loro iscritti e non con la ritenuta alla fonte!