Roma: il ministro Alfano indagato per abuso d’ufficio dalla Procura della capitale
ROMA – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è indagato per abuso d’ufficio dalla procura di Roma. Con Alfano sono indagati anche il viceministro Filippo Bubbico e il suo segretario particolare Ugo Malagnino, l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli, il presidente dell’università Kore di Enna, Cataldo Salerno. Il reato sarebbe stato commesso il 23 dicembre, giorno in cui il Cdm approvò il trasferimento ad Isernia dell’allora prefetto di Enna, Fernando Guida. Il fascicolo è stato inviato al tribunale dei ministri.
Nell’avviso notificato agli indagati, che vale come informazione di garanzia, si legge che Alfano e gli altri indagati risultano sottoposti ad indagini per il reato di cui all’articolo 323 del codice penale, commesso in Roma il 23.12.2015. «In data odierna – è scritto ancora nell’avviso – questo ufficio ha trasmesso il procedimento sopra indicato al competente Collegio per i reati ministeriali, al quale i suddetti possono presentare memorie o chiedere di essere ascoltati». Il provvedimento è firmato dal sostituto procuratore Roberto Felici e dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. L’inchiesta – secondo quanto si apprende – riguarda proprio il trasferimento da Enna del prefetto Guida. Questi lo scorso 28 ottobre aveva avviato le procedure e gli accertamenti che si sono conclusi, dopo il suo trasferimento, con il commissariamento della Fondazione (Fondazione, e non università) Kore. Lo scorso primo febbraio la prefettura di Enna, con un decreto, ha sciolto gli organi amministrativi dell’ateneo e ha nominato tre commissari, per un periodo di sei mesi, prorogabili. Si tratta del prefetto Francesca Adelaide Garufi e dei professori Carlo Colapietro e Angelo Paletta. La procedura era stata avviata dopo la proposta, avanzata dalla Fondazione per la libera universita’ della Sicilia centrale Kore di modificare il proprio statuto.
ALFANO – «Il trasferimento del prefetto di Enna – ha spiegato Alfano – è avvenuto in via del tutto ordinaria insieme a tanti altri, senza avere ricevuto sollecitazione o pressione alcuna, e con la piena condivisione dell’interessato, come da nostra prassi ove possibile; l’avvio della procedura di commissariamento della Fondazione da parte del prefetto era già avvenuta con la piena consapevolezza e input da parte mia e da parte degli uffici da me guidati; il vice prefetto vicario, durante la sua reggenza, ha ovviamente provveduto a completare l’opera e, infatti, il commissariamento è stato effettuato il 30 gennaio; il viceprefetto è stato da me personalmente stimolato proprio in questa direzione nel corso di una riunione con i prefetti della Sicilia e, successivamente, sono intervenuti anche i miei uffici; i contro interessati hanno gia’ presentato ricorso al Tar Sicilia avverso il commissariamento che io ho disposto; il nuovo prefetto di Enna si è già insediato; il vecchio prefetto di Enna è già in servizio da oltre un mese a Isernia. Il Procuratore di Enna, che è andato in pensione – ha proseguito il ministro – aveva polemizzato con me per il trasferimento del prefetto proprio alla vigilia del suo meritato riposo. Se avesse avuto la pazienza di aspettare i tempi dell’iter amministrativo di esclusiva competenza della prefettura, avrebbe visto la conclusione da lui desiderata. Quanto ho detto – ha aggiunto – lo si può trovare facilmente in rete alla voce ‘commissariamento università di Enna’, dove la prima notizia Ansa scrive ‘Commissariata università Kore di Enna’ (ANSA 19:26 del primo febbraio 2016). Tutto ciò nel merito. Nel metodo, invece, sottolineo che si tratta di materia di esclusiva pertinenza del potere esecutivo e cioè un atto di Alta Amministrazione quale il movimento dei Prefetti operato dal Governo».