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lavoratrici licenzioate Maggio Musicale

Firenze, Maggio Musicale: appello della Slc Cgil per le due ex-lavoratrici in sciopero della fame da una settimana

Teatro del Maggio, il sindaco Dario Nardella e il sovrintendente Francesco Bianchi
Teatro del Maggio, il sindaco Dario Nardella e il sovrintendente Francesco Bianchi, ai quali si appella Slc Ggil in favore delle ex-lavoratrici licenziate

FIRENZE – Da sei giorni due ex-lavoratrici del Maggio Musicale Fiorentino, Marzia Lippi e Alida Cavallucci, stanno portando avanti uno sciopero della fame ad oltranza per essere state prepensionate, un anno fa, pur non avendo ancora i requisiti, che avrebbero avuto solo fra cinque o sei anni. Dal febbraio 2015 non hanno né stipendio né pensione. «Non siamo esodate, perché non abbiamo ricevuto nessun ‘contributo di accompagnamento’. Non siamo ufficialmente licenziate, anche se nella pratica è così, quindi non abbiamo diritto nemmeno al sussidio di disoccupazione. Siamo state cacciate in una terra di nessuno dove ogni diritto è cancellato», dichiarano le due donne, e a turno proseguiranno nello sciopero della fame finché non sarà risolta la loro insostenibile situazione.

Oggi in loro appoggio si fatto sentire anche la Segreteria Slc Cgil Area Vasta Fi Po Pt, che esprime solidarietà e dichiara: «il Maggio non ha ascoltato nemmeno Slc Cgil. Al tavolo della trattativa, apertosi in seguito alla apertura di licenziamenti collettivi del febbraio 2015, Slc Cgil ha sempre evidenziato le varie problematiche connesse all’applicazione della legge 112/2013 e 106/2014, compresa quella relativa alle persone che avrebbero potuto trovarsi nella situazione delle lavoratrici licenziate, formulando proposte praticabili e ragionevoli finalizzate al possibile raggiungimento di un accordo. Le nostre richieste non hanno trovato riscontro, sebbene accompagnate da varie iniziative di mobilitazione e di denuncia pubblica. Se ci fosse stata la volontà, un accordo sarebbe stato possibile, ivi inclusa la proceduralizzazione dei pensionamenti con i requisiti pre-Fornero, con vantaggi per tutti, evitando così i contenziosi giudiziari in essere che risulterebbero, a tutt’oggi, numerosi. Non ci sono occasioni in cui non venga evidenziato quanto sia costato lo sciopero indetto dalla Cgil, le cui finalità erano, appunto, trovare soluzioni di mediazione. Viene naturale chiedersi, alla luce dei fatti, quanto costi invece il loro mancato raggiungimento».
Slc Cgil chiede dunque al sindaco e al Sovrintendente di «adoperarsi per la ricerca di soluzioni, e che la capacità di ascoltare torni ad essere la base delle pratiche politiche, fondamentale approccio alla mediazione sempre più necessaria e risolutiva».

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