Canone Rai in bolletta: le precisazioni del Ministero. Se non paghi Equitalia recupera il credito
ROMA – Sembra che, alla fine, dopo tante proteste, il ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Economia, abbia predisposto una bozza di decreto (che avrebbe dovuto licenziare entro il 15 febbraio) in vista del pagamento del canone Rai nella bolletta elettrica.
REGOLE – Le regole ministeriali determinano innanzitutto un punto fermo: se non si paga il canone Rai nella bolletta elettrica non c’è il distacco della luce. La priorità, dunque viene comunque data alla fornitura di energia. Questo significa che in caso di pagamento parziale, ovvero di un versamento più basso rispetto all’importo della bolletta, la priorità va al saldo della quota per l’energia elettrica. Nella bozza si legge infatti che: «In caso di pagamento parziale della fattura elettrica senza indicazione da parte dell’utente dell’imputazione delle somme pagate, l’imputazione avviene prioritariamente alla fornitura elettrica».
RATE – Sembra confermato inoltre che il pagamento del canone Rai avverrà «in dieci rate mensili, addebitate sulle fatture emesse dall’impresa elettrica aventi scadenza del pagamento successiva alla scadenza delle rate. Le rate si intendono scadute il primo giorno di ciascuno dei mesi da gennaio ad ottobre. L’impresa elettrica inserisce nelle fatture solo le rate del canone scadute nel periodo in cui è titolare del contratto».
NUOVA UTENZA – In caso di attivazione di una nuova utenza successivamente all’emissione da parte dell’impresa elettrica delle fatture con scadenza nel mese di ottobre, il canone dovuto viene addebitato, in un’unica soluzione, nella prima rata dell’anno successivo dall’impresa elettrica che risulta titolare del contratto.
INTESTAZIONE – Nei casi nei quali il contratto «sia intestato a un soggetto della famiglia anagrafica diverso dal titolare del canone, l’Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale di Torino – Ufficio Territoriale di Torino 1 – sportello Sat procede alla voltura d’ufficio del canone al titolare del contratto».
CONSUMI – Per chi non consuma energia nessuna scappatoia perché le fatture «sono inviate ai clienti anche nei casi in cui non emergano somme dovute a titolo di consumi elettrici» e in sede di prima applicazione nella prima fattura emessa successivamente al primo luglio 2016 «sono cumulativamente addebitate tutte le rate scadute dall’impresa elettrica che risulta titolare del contratto alla data del primo luglio 2016».
NUOVA UTENZA – In caso di attivazione di una nuova utenza successivamente all’emissione da parte dell’impresa elettrica delle fatture con scadenza nel mese di ottobre, si legge nella bozza, «il canone dovuto viene addebitato, in un’unica soluzione, nella prima rata dell’anno successivo dall’impresa elettrica che risulta titolare del contratto».
SOCIETÀ – Le somme riscosse dalla società elettriche all’Erario «sono riversate mediante versamento unitario» entro il giorno 20 del mese successivo a quello di incasso e, comunque, l’intero canone riscosso è riversato entro il 20 dicembre di ciascun anno. Le somme riscosse nel mese di dicembre sono riversate entro il 20 gennaio dell’anno successivo.
RECUPERO – La bozza del decreto è chiara in particolare sulla modalità con le quali si aprirà il processo di recupero del credito. In caso di mancato pagamento totale o parziale della fattura comprensiva del canone, l’impresa elettrica «provvede ad inviare solleciti al cliente con le modalità ordinariamente utilizzate. Per quanto attiene alla quota di canone, le sanzioni e gli interessi eventualmente dovuti sono comunque applicati dall’Agenzia delle entrate». Qualora entro l’anno solare successivo il cliente non abbia provveduto al pagamento del canone «le azioni di recupero del canone non pagato, unitamente alle relative sanzioni e interessi, sono effettuate dall’Agenzia delle entrate. In nessun caso il mancato pagamento del canone comporta il distacco della fornitura di energia elettrica».
CONSUMATORI – Intanto l’Unc, l’Unione dei consumatori, mette in guardia dal rischio di «errori per ben 5 milioni di famiglie». Per la formulazione della bolletta sarà fondamentale la corretta individuazione della famiglia anagrafica, ma siccome questa individuazione, avverte l’Unc, «risulta particolarmente complessa», dovranno essere i Comuni a trasmettere i dati. L’associazione dei consumatori denuncia anche il fatto che le società elettriche avranno 6 mesi di tempo per restituire il maltolto al consumatore per i pagamenti non dovuti del canone.
Sostanzialmente non si dice niente di nuovo o di particolarmente rilevante, salvo la precisazione delle priorità dei pagamenti per l’utenza elettrica e le modalità coattive di riscossione da parte di Equitalia.È opportuno piuttosto rilevare che in questa operazione, fermamente voluta da Renzi, sono coinvolti il balzello e l’Ente sicuramente più invisi agli italiani: il canone Rai e Equitalia. Ci pensi il premier: le elezioni si avvicinano e si prevedono comunque difficoltà e contestazioni per l’entrata in vigore del nuovo sistema.