Primarie Pd: vincono i candidati renziani. In Toscana affluenza sopra la media nazionale
ROMA – Alle primarie del centrosinistra vincono i candidati renziani: Roberto Giachetti a Roma, Valeria Valente a Napoli, Roberto Cosolini a Trieste. Ha vinto Renzi contro Bersani? «No, ha vinto il partito», precisa il vice segretario Lorenzo Guerini, convinto che chi ha perso darà comunque una mano. A cominciare da Antonio Bassolino sconfitto per pochi voti – 12.967 contro i 13.419 della Valente – perché i napoletani hanno voluto puntare su una candidatura molto innovativa e giovane. A Napoli l’affluenza è da record con circa 30 mila votanti. Ma è il crollo dell’affluenza Roma a far discutere i dem. Anche se i vertici del partito esprimono soddisfazione.« A Napoli risultato di affluenza molto positivo: 30.000 votanti contro i 16.500 dello scorso anno per le regionali, un bel segnale di partecipazione e passione – spiega Guerini -. Siamo molto soddisfatti. A Roma un ottimo risultato, dopo tutto quello che è successo». I 100 mila votanti del 2013? Il presidente del Pd e commissario del partito romano Matteo Orfini non ha dubbi: non erano voti veri, allora era andata più gente ai gazebo ma perché c’erano le truppe cammellate dei capibastone poi arrestati.La minoranza del Pd, però, evidenzia il calo netto dei votanti rispetto allo stesso 2013 quando i cittadini che votarono ai gazebo furono 100 mila.
TOSCANA – «Deve ancora una volta masticare amaro chi aveva scommesso su un flop di affluenza alle primarie del centrosinistra. Più di 6.500 votanti a Grosseto, circa 3 mila a Cascina, oltre mille a Vecchiano». Così il segretario del PD della Toscana, Dario Parrini, commenta le elezioni primarie per la scelta dei candidati sindaco del centrosinistra che si sono svolte ieri in tre comuni della Toscana. A Grosseto ha vinto Lorenzo Mascagni, e, nel pisano, Alessio Antonelli a Cascina e Massimiliano Angori a Vecchiano. «In Toscana – dice Parrini – il livello di partecipazione alle primarie è stato molto al di sopra della media nazionale. E questo è un buon segno. Anzi un ottimo segno».