Fisco: il grande fratello rivelerà i nostri conti all’Anagrafe tributaria dal 31 marzo. Tutte le banche dati a disposizione
ROMA – Il Grande Fratello fiscale inaugura l’operazione anagrafe tributaria e non lascerà scampo ai furbetti del fisco. Entro il 31 marzo, le banche, le poste e gli operatori finanziari dovranno trasmettere all’Anagrafe dei rapporti finanziari, i dati di circa un miliardo di rapporti: conti correnti e carte di credito con relativo codice fiscale e Iban, conti titoli, prodotti finanziari e assicurazioni. Tutti i movimenti bancari e i conti dell’anno scorso saranno passati ai raggi X. Tanti minuscoli dossier dove figureranno i saldi di inizio anno, quelli di fine anno e le giacenze medie. In questo modo il meccanismo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate viene aggiornato al 2015 per la lotta all’evasione fiscale. L’obiettivo è recuperare quei 90 miliardi l’anno di soldi sottratti al fisco.
ENTRATE – L’operazione ha mosso i primi passi nel 2012 ma inizialmente le banche e gli operatori dovevano trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati che riguardavano il saldo di fine anno. La legge di Stabilità dello scorso anno ha potenziato questo meccanismo e ai saldi si è aggiunta la comunicazione della «giacenza media» dalla quale è possibile ricavare i movimenti giornalieri. Attualmente l’Anagrafe dei conti ha nel database i dati del 2011-2014. A gennaio l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che i dati del 2015 dovranno essere trasmessi entro il 31 marzo di quest’anno. E dal 2016 l’obbligo della comunicazione dei movimenti e dei saldi dovrà essere fatta regolarmente intorno alla metà febbraio.
OPERAZIONI – Oltre alle operazioni legate al conto, saranno messe sotto la lente di ingrandimento le richieste di assegni per contanti, i bonifici, i cambi di valuta e di assegni e i passaggi fisici di denaro e preziosi, perché è lì che si annidano il riciclaggio e il «nero». Banche e operatori finanziari dovranno anche trasmettere i dati sulla titolarità di cassette di sicurezza con il numero totale di accessi all’anno e le posizioni in oro e metalli preziosi con importo totale e numero di operazioni effettuate.
REDDITI – Questo sistema anti evasione arriva in contemporanea con la dichiarazione dei redditi precompilata e l’estensione della fatturazione elettronica. Ma non tutto è perfezionato in questo sistema. Secondo l’Autorità Garante per la privacy l’anagrafe tributaria presenta «rilevanti criticità» nelle «misure di sicurezza». L’elenco è stato segnalato in una lettera al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi e al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Uno dei servizi a rischio sarebbe «Fisconline». L’Agenzia delle Entrate ha subito precisato che «alcune criticità sono state già risolte attraverso l’adozione di misure correttive introdotte seguendo una valutazione di priorità».
DATI PERSONALI – Ad esempio, sottolinea l’Agenzia delle Entrate, «da quest’anno per accedere alla dichiarazione precompilata sarà necessario inserire sia la password che il Pin; pertanto i dati personali del contribuente relativi alla precompilata stessa (compresi quelli sanitari) saranno visualizzabili solo con la cosiddetta procedura di sicurezza rafforzata, analogamente a quanto già previsto per il cassetto fiscale». Per altri rilievi, l’Agenzia «ha elaborato un insieme di osservazioni, misure ed adeguamenti che sono stati già notificati alla competente Autorità Garante entro fine Febbraio 2016, termine prescritto dalla Autorità stessa».
L’Agenzia delle Entrate, ha poi reso noto che nella gestione dell’anagrafe tributaria, «ha da tempo intrapreso un percorso di adeguamento ai principi che ispirano la vigente normativa in materia di protezione dei dati personali raggiungendo elevati livelli di efficacia e efficienza». La Direttora Rossella Orlandi – fedelissima di Matteo Renzi – ci dice che queste sono le finalità di tutta l’operazione, ma noi crediamo che il tutto mascheri la tendenza del fisco, ma anche del Governo, di entrare nelle tasche e nelle case degli italiani per fregarli meglio.
roberto
Il SOMMERSO ha un percorso parallelo al regolare ma non finisce negli istituti di credito ma finisce nelle casseforti NERE degli evasori!
Quindi è evidente che non serve alcuna tracciabilità per eliminare l’evasione fiscale!
L’unica tracciabilità si effettua applicando l’articolo 53 della Costituzione!