Arezzo, Banca Etruria: davanti al tribunale la protesta delle vittime del salvabanche
AREZZO – Durante la prima udienza davanti al gup del tribunale di Arezzo del procedimento che vede imputati l’ex presidente di Banca Etruria (Giuseppe Fornasari, l’ex direttore generale Antonio Bonacci e il direttore centrale David Canestri) fuori dal palazzo di Giustizia una cinquantina di manifestanti, rappresentanti degli azionisti e delle diverse associazioni. Con l’arbitrato processate gli onesti. Giustizia, giustizia vera, responsabili in galera, alcune delle scritte esposte dai manifestanti del comitato Vittime del salva-banche.
La presidente dell’associazione, Letizia Giorgiani, nel corso della protesta, ha fatto inoltre sapere che gli ex vertici della Banca sono dei nulla tenenti. Quindi i membri dell’associazione hanno deciso di rinunciare alla costituzione di parte civile nei procedimenti che potranno esserci a carico degli stessi. «Non ci siamo costituiti parte civile -ha detto Giorgiani- anche perché in un ipotetico rimborso, questi ex amministratori si sono tutelati. Abbiamo provveduto a fare visure catastali, camerali e storiche e risulta che la quasi totalità sono nulla tenenti. Non hanno quasi più nulla intestato a loro. Hanno intestato tutto, evidentemente, a parenti in tempi non sospetti».
Tra le visure mostrate a favore di fotocamere e videocamere, quelle relative a Pier Luigi Boschi, l’ex vicepresidente della banca, e che comunque non è indagato, al quale non risulterebbe intestato alcun fabbricato. Solo un orto, ha puntualizzato Giorgiani, indicando la dicitura: fabbricati zero, terreni due.