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Terrorismo: un centinaio i predicatori a rischio espulsione. Alfano ha già firmato alcuni decreti

moschea

ROMA – Il somalo di 22 anni, che predicava e, secondo l’accusa, istigava a compiere attentati suicidi alla stazione di Roma, cercando di convincere gli altri ospiti del Centro di accoglienza di Campomarino, era un richiedente asilo ospitato nel centro di accoglienza “Happy Family” di Campomarino. «Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso – fanno sapere gli investigatori – svolgeva reiterata attività di istigazione alla commissione di delitti con finalità di terrorismo nei confronti di correligionari ospiti della struttura». Il suo caso ha riportato sulla cronaca il problema dei predicatori seguiti dai nostri servizi, che per ora avrebbero censito centocinque musulmani, tra imam e predicatori.

ANTITERRORISMO – Sono questi 105, al momento, sotto la lente d’ingrandimento dell’Antiterrorismo su tutto il territorio italiano. Secondo l’accusa, all’interno di garage e scantinati esalterebbero l’odio e la violenza verso l’Occidente. Il Ministero dell’interno, Angelino Alfano, ha già firmato alcune decine di decreti d’espulsione, come ha riferito lui stesso nel corso di una trasmissione televisiva, durante la quale ha mostrato addirittura la penna con cui firma.

RISCHIO – Le forze dell’ordine sono al lavoro per individuare tutti quei soggetti a rischio che gravitano anche nei Centri di accoglienza: un lavoro di investigazione enorme, che spesso si avvale della collaborazione della comunità musulmana in Italia che segnala eventuali soggetti in odor di terrorismo. Al momento, fanno sapere fonti qualificate, si lavora sui profili di quasi cento persone, che in qualche modo hanno mostrato una certa tendenza all’estremismo e una condivisione del jihad, così come proposta da Isis o Al Qaeda. In alcuni casi, si tratta di imam che hanno “benedetto” quanto accaduto a Parigi il 13 novembre scorso. In altri le posizioni non sono state così nette, ma sono stati segnalati atteggiamenti e sermoni che a tratti sfociano nell’estremismo.

DOSSIER – Un dossier del Centro internazionale antiterrorismo israeliano (ultimato a gennaio del 2015, ma in continuo aggiornamento) che ha per oggetto proprio l’analisi della situazione dell’Islam italiano, ha indicato nei processi di radicalizzazione uno dei fattori principali legati al rischio di attentati. Il fenomeno si è manifestato più apertamente «dopo l’attacco terroristico del 2003 da parte di Al Qaeda ai soldati italiani a Nassirya in Iraq», quando le posizioni prese da alcuni imam avrebbero indicato una deriva fondamentalista.

CAPANNORI – Tra le ultime espulsioni firmate dal ministero dell’Interno compaio quelle del 37enne algerino, Sofiane Mezzerregres, il leader religioso della comunità musulmana di Schio, in provincia di Vicenza, che secondo gli investigatori instillava l’odio verso l’Occidente anche ai bambini. Neppure la Toscana è risultata esente da questo fenomeno: nei mesi precedenti era stato espulso l’imam di Capannori, marocchino di 33 anni, espulso per «chiare evidenze di azioni di radicalismo e di radicalizzazione estrema e anche di proselitismo».

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