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Banca Etruria: il gip deciderà prima di Pasqua sulla maxi-liquidazione dell’ex dg Bronchi

Banca EtruriaAREZZO – Potrebbe essere questione di giorni, molto probabilmente prima di Pasqua, la decisione del gip di Arezzo sulla sorte della maxiliquidazione da un milione e duecentomila euro concessa dall’ultimo cda di Banca Etruria all’ex dg Luca Bronchi. Il procuratore Roberto Rossi ne ha infatti chiesto il sequestro nell’ambito dello sviluppo delle inchieste sulla banca che ha portato a porre la lente
d’ingrandimento sugli ultimi due cda dell’istituto di credito.

Il provvedimento sulla liquidazione deliberato dall’ultimo cda di Banca Etruria il 30 giugno del 2014 dall’intero consiglio, ad eccezione del consigliere Giovanni Grazzini che si astenne, è all’origine della richiesta, da parte del procuratore Rossi di una serie di ulteriori accertamenti delegati ai nuclei tributari della Guardia di Finanza sull’ipotesi di bancarotta fraudolenta. Gli ultimi due cda della vecchia Banca Etruria sono stati guidati rispettivamente da Giuseppe Fornasari e da Lorenzo Rosi e l’inchiesta riguarderebbe complessivamente 22 persone, dal momento che 8 membri dei due cda sono coincidenti. I due presidenti peraltro sono già indagati nell’ambito degli altri
filoni d’inchiesta. Giuseppe Fornasari è a processo per ostacolo alla vigilanza ed ha ricevuto l’avviso di chiusura indagini per
false fatturazioni mentre Lorenzo Rosi è indagato nell’ambito del filone di inchiesta relativo al conflitto di interessi.

L’ultima tranche di inchiesta è scaturita dalla dichiarazione di insolvenza da parte del tribunale fallimentare di Arezzo e
dalla trasmissione degli atti alla procura: in particolare gli accertamenti riguardano le consulenze da 17 milioni che
riguardano entrambi i cda, le sofferenze da tre miliardi con gli incagli, i prestiti agli imprenditori “vicini” ai membri dei
cda.

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