Spending review: tagli alle auto blu, informatica e consulenze. Ma per gli enti locali è superato il patto di stabilità
Nonostante la raffica di dimissioni dei Commissari alla spending review, delusi per la scarsa considerazione che il Governo risevava alle loro proposte e al loro lavoro, e al sostanziale fallimento dell’attività di riduzione della spesa, l’esecutivo continua a magnificare gli strabilianti risultati ottenuti in questi anni. Da ultimo ci si è messo il Ministero dell’Economia, secondo il quale gli interventi di revisione della spesa realizzati tra 2014 e 2015, compresa la Legge di Stabilita’ per il 2016, hanno permesso di conseguire risparmi di spesa fino a 25 miliardi di euro, superando così i tagli degli anni precedenti. In dettaglio si indicano in 3,608 miliardi i tagli 2014, in 18,003 miliardi quelli del 2015 e in 25,030 miliardi quelli del 2016.
CIRCOLARE – Ma i risultati fin qui conseguiti non debbono esser sembrati neppure al Governo così mirabolanti, se il Ministro Pier Carlo Padoan, al fine di realizzare le finalità proposte con la spending, si è visto costretto a emanare recentemente una circolare, destinari gli enti pubblici, quali ad esempio Inps, Inail, Camere di Commercio, Consob, Autorità indipendenti, alcune Università. Nel documento (di 77 pagine, chissà chi lo leggerà!) si invitano i ministeri, a esercitare un’attenta vigilanza per fare in modo che gli enti e gli istituti di propria competenza si attengano scrupolosamente alle regole stabilite. Alcune spese, come quelle per l`acquisto (o di stipula di nuovi contratti di leasing) di auto, sono vietate del tutto, mentre le spese informatiche dovranno diminuire del 50% rispettoalla spesa media annua del triennio appena trascorso e passare necessariamente attraverso la centrale acquisti Consip «o soggetti aggregatori».
CONSULENZE – Ma è soprattutto sulla voce consulenze esteme che il Tesoro richiama all’ordine, visto che lo scorso anno, secondo una recente relazione della Funzione pubblica, sono aumentate di ben il 60%. Ebbene quest`anno la musica deve cambiare: per consulenti o collaboratori esterni non si potrà spendere più del 20% di quanto speso nel 2009. Sono escluse da questo vincolo le università , gli enti e le fondazioni di ricerca e gli organismi equiparati, «nonché gli incarichi di studio e consulenza connessi ai processi di privatizzazione e alla regolamentazione del settore finanziario».
INDENNITÀ, ARREDAMENTO – Budget fermo (al 2010) per «le indennità , i compensi, i gettoni, le retribuzioni o le altre utilità comunque denominate ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali comunque denominati ed ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo». Le maglie si stringono anche per l`acquisto di mobili, tavoli, sedie, armadi e altri elementi di arredamento: in questi casi la spesa non potrà superare il 20% della media spesa nel biennio 2010-2011.
PERSONALE – La circolare ricorda anche il parziale blocco del turnover (assunzioni consentite solo per una spesa pari al 25% di quella relativa al personale uscito l`anno precedente).
PATTO STABILITÀ – Oltre a quanto disposto dalla circolare, il Governo ha stabilito anche il superamento definitivo del patto di stabilità per gli enti locali, non solo per il 2016 (cosa già avvenuta) ma per sempre. D`ora in poi Regioni, province, città metropolitane e comuni dovranno rispettare un solo vincolo: «tante sono le tue entrate, tante sono le tue uscite». Che sarebbe poi un vincolo naturale del bilancio, che questi enti avrebbero dovuto rispettare da sempre. Se lo si ribadisce vuol dire che così non è stato, e le conseguenze si vedono da tempo.
Sarà realizzata inoltre una revisione della spesa realizzata attraverso la riorganizzazione di processi, con effetti strutturali e di lungo periodo, è la riduzione delle centrali di acquisto per beni e servizi prevista dal DL 66/2014 e già attuata per gli acquisti in campo sanitario mentre sono in via di attuazione altri campi di applicazione. I risparmi per i prossimi anni, aggiuntivi a quelli prodotti dalle norme già varate e incorporati nei tendenziali di finanza pubblica, secondo fonti del Mef, saranno trattati nel Documento di Economia e Finanza che verrà predisposto nel prossimo mese di aprile.
Continua dunque la propaganda del governo che, nonostante l’evidenza contraria e i richiami dell’Unione europea, continua a dichiarare ai cittadini che la ripresa è in atto, che le spese pubbliche sono in formidabile diminuzione, che il deficit abissale italiano – il più alto in Europa e vera palla al piede, da sempre, per l’economia – verrà progressivamente limato. Ce lo promettono da 40 anni e, visti i risultati di molti annunci di Renzi e Padoan, non ci crediamo più.