Lucca, parto cesareo ritardato: Asl e medico dell’ospedale di Barga condannati a pagare 2 milioni e 300 mila euro
LUCCA – Il tribunale di Lucca ha condannato l’Azienda sanitaria e un ginecologo dell’ospedale San Francesco di Barga a versare circa 2,3 milioni di euro ai genitori di una bambina, residente in un comune della Lucchesia, nata nell’ottobre 2005 con una forma di encefalopatia con grave tetraparesi spastica ed epilessia farmacoresistente, e un’invalidità accertata del 95%.
Il giudice del tribunale civile di Lucca, Beatrice Simona Giunti, ha preso la decisione dopo una lunga istruttoria (con due consulenze tecniche medico-legali e numerosi documenti sanitari). Il ginecologo di turno, secondo il giudice, ritardò il taglio cesareo e ciò causò problemi di asfissia nella bimba e le conseguenze che si manifestarono fin da subito la nascita: il parto avvenne nella notte di un giorno festivo, quando i turni di guardia dei medici erano ancora di 24 ore. Il ginecologo non chiamò l’anestesista reperibile per praticare l’intervento di taglio cesareo ma attese il suo ingresso in servizio alle 7.00 del mattino. Il travaglio durò circa sette ore.
Prima di arrivare in tribunale la famiglia, assistita dall’avvocato Francesco Achille Rossi, di Firenze, aveva avviato una lunga trattativa, alla fine inutile, con l’assicurazione dell’Asl 2. La causa era iniziata nel 2010: oggi, 30 marzo, la decisione del giudice che ha letto la sentenza condannando per imperizia e imprudenza il ginecolog in solido l’Azienda sanitaria. Circa 1,6 mln la cifra decisa per i danni alla salute e le spese mediche extra della bimba, 264 mila euro invece per i danni morali alla madre, 250 mila al padre e 100 mila euro
ciascuno ai fratelli (17 e 20 anni) della piccola che, insieme ai genitori e ai volontari, l’assistono 24 ore al giorno.