Pisa, caso Scieri: la madre alla Commissione parlamentare d’inchiesta, voglio la verità sulla morte di mio figlio
ROMA – «Sono qua nella speranza che, dopo 17 anni, si possa fare luce su un caso assurdo. Mio figlio è morto tra le mura di una caserma e ancora non sappiamo chi è il responsabile». Queste le parole di Isabella Guarino, madre di Emanuele Scieri, parà della Folgore siracusano di 26 anni, morto il 13 agosto del 1999 ai piedi di una torretta della caserma Gamerra di Pisa. La donna ha parlato alla prima audizione della Commissione parlamentare d’inchiesta costituita per far luce sul caso.
«La cosa inaccettabile – dice Isabella Guarino – è che Emanuele è rimasto dalla sera del 13 agosto fino al 16, quando ci hanno detto che il corpo è stato trovato, ai piedi di quella torretta senza che nessuno si fosse accorto di niente. La sera del 13 non aveva risposto al contrappello, perchè non lo hanno cercato?».
Carlo Garozzo, amico del giovane e componente dell’associazione ‘Giustizia per Lele’, punta decisamente il dito contro i militari. «Probabilmente – spiega, ascoltato sempre dalla Commissione – è rimasto vittima di un atto di nonnismo o goliardico finito male. E’ stato lasciato agonizzante per ore ai piedi di quella torretta; un atto vile e codardo e per questo non ci fermeremo nella nostra ricerca della verità».