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Europa: il no dell’Olanda (referendum sul trattato con l’Ucraina) mette l’Ue in crisi. Ora rischio Brexit

commissione ue
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BRUXELLES – Un altro no dell’Olanda mette in crisi l’Europa. Il referendum consultivo che ha bocciato la ratifica dell’accordo Ue-Ucraina rischia di far implodere la Ue. E’ solo una goccia in più, di fronte a crisi epocali come quelle dell’immigrazione, del terrorismo, della sicurezza e della crescita, per non parlare della destra al governo in Polonia che stravolge le regole costituzionali, della Slovacchia che porta davanti alla Corte di Giustizia il principio della ricollocazione dei migranti, dell’Ungheria che costruisce muri, della Grecia al collasso e della Spagna senza governo. Indecisa a tutto per dieci anni, l’Europa rischia di crollare ora che la Commissione prova a forzare la mano a governi costretti ad inseguire le opinioni pubbliche affascinate dal populismo. E’ quindi il significato politico del voto olandese a far montare la paura nei palazzi di Bruxelles, a spaventare David Cameron e a far esultare gli euroscettici.

JUNCKER – «Il presidente Jean Claude Juncker è triste», sintetizza il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas. Rivela che il lussemburghese ha passato la notte al telefono con i leader europei ed assicura che la Commissione resta fermamente impegnata a sviluppare i rapporti con l’Ucraina. Le conseguenze pratiche del voto, spiega oggi Schinas, “ipendono dal governo olandese. Il referendum è solo consultivo. Sta quindi al premier Mark Rutte, che detiene anche la presidenza europea di turno, decidere se davvero seguire l’indicazione di una consultazione che ha avuto il 38% di affluenza e sarebbe stato vinta (condizionale d’obbligo, in attesa dei risultati ufficiali che saranno pubblicati solo il 12 aprile) dal ‘no’ col 62%. Gli altri 27 paesi europei ed il Parlamento hanno comunque già ratificato l’accordo. Ed i fini giuristi Ue possono trovare formule che non facciano morire il Trattato per cui in Ucraina è scoppiata una guerra civile.

BREXIT – Ma lo schema rischia di ripetersi, con conseguenze più gravi, il 23 giugno in Gran Bretagna, con il referendum sulla Brexit voluto da Cameron per vincere le elezioni a maggio 2015. Ora il premier conservatore, che rischia di passare alla storia come quello che ha distrutto il Regno Unito, sente montare la paura di perdere. «Spero che il referendum in Olanda non abbia ripercussioni sulla Brexit» ha detto. Ma Nigel Farage, il leader degli euroscettici dell’Ukip, ha esultato: «E’ stata una magnifica vittoria della democrazia».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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