Calcio, tifoserie: l’ex prefetto Francesco Tagliente, la violenza degli ultrà si combatte col dialogo. Vanno individuate e colpite le singole responsabilità
FIRENZE – «La violenza degli ultrà si combatte innanzitutto con il dialogo tifosi-istituzioni. Non occorre colpire indiscriminatamente la massa: vanno individuate e colpite le singole responsabilità». Lo ha detto il prefetto Francesco Tagliente al Corso di laurea magistrale in Scienze e Tecniche dello sport e delle attività motorie preventive e adattate, all’Università degli studi di Firenze. «Nella pianificazione per la gestione della sicurezza dei grandi eventi – ha spiegato – è richiesto anche un ascolto fatto di pazienza idonea a facilitare ogni forma collaborazione non trascurando l’importanza della comunicazione come ‘sartoria’ capace di ricucire rapporti sociali, umani ed in alcuni contesti anche interistituzionali. Penso alla gestione delle criticità ambientali per l’animosità di alcune tifoserie nei confronti della società del club, delle istituzioni o delle forze di polizia. In alcuni contesti ambientali è richiesta la capacità di saper ascoltare e capire anche il rumore del silenzio delle persone».
«Una delle condizioni per il successo della gestione di un grande evento – ha chiarito Tagliente – è la coesione interistituzionale. Eventuali possibili incomprensioni soprattutto tra Istituzioni e organismi governativi e sportive vanno superate con tutti i mezzi a disposizione. A tutte le componesti interessate a dare un apporto alla pianificazione, anche indiretto, deve essere ritagliato un ruolo di attore protagonista. Chi è chiamato a presiedere riunioni, comitati, gruppi e via dicendo, deve avere le capacità di trasformare le potenziali ‘comparse’ in ‘attori protagonisti’ curando i dettagli, dalla sistemazione del posto intorno al tavolo operativo a quello dell’ascolto attivo della comunicazione di ciascuno. Un leader, per ridurre le possibili criticità nella gestione degli eventi, deve essere un in facilitatore di confronti e suscitatore di energie».
Tutto giusto, ma ciò non toglie che, al di là del dialogo, in casi estremi si debba intervenire con metodi più decisi, come l’irrogazione dei Daspo, come ha affermato al momento del suo insediamento il nuovo Questore di Firenze, Alberto Intini. Il quale, rispondendo ad una domanda sui rapporti con i tifosi della Fiorentina, si è augurato anch’egli l’apertura di un dialogo con la tifoseria, in particolare quella ultras. «Tuttavia – ha osservato – se si verificano episodi che prevedono il daspo non si può fare a meno di applicare la legge».