Udinese-Fiorentina (mercoledì, ore 20,45), Sousa vuole tre punti. Per poi pensare a battere anche la Juve
FIRENZE – Non parla del suo futuro. E cerca di evitare di pensare alla Juve. Paulo Sousa, giustamente, dice che dopo la vittoria sul Sassuolo, la prima dopo una serie troppo lunga di pareggi e sconfitte, la Fiorentina deve ripetersi a Udine. Contro un avversario disperato, che farà di tutto per ottenere punti in chiave-salvezza. Ma la Fiorentina, se torna a giocare come sa, può espugnare il Friuli. Obiettivo? Riprendere l’Inter e ottenere il quarto posto, ma la speranza è l’ultima a morire. Se l’Inter punta al terzo posto perché non dovrebbe pensarci la Fiorentina che, in fondo, ha solo due punti meno dei nerazzurri e il vantaggio della doppia vittoria sui nerazzurri? Per questo l’allenatore afferma: «La gara con l’Udinese è molto più importante di quella di domenica con la Juve perché arriva prima. Vogliamo continuare a vincere per continuare a farlo anche più avanti, perché ci dà convinzione e ci è utile per avere una mentalità vincente per le prossime gare. La vittoria ci dà più convinzione e determinazione. Insomma, battere i friulani per arrivare mentalmente pronti alla sfida di domenica con la Juventus è l’obiettivo».
Dopo il successo col Sassuolo, il clima che si respira nella squadra viola è più positivo, ma Sousa non vuole fermarsi: «Non mi basta mai quanto fatto ma le indicazioni che ho avuto mi hanno fatto piacere, sono contento del riavvicinamento al bel gioco e della grinta dei miei ragazzi sia a livello di squadra che individuale. Ora serve lavorare, c’è sempre da migliorare».
Spazio poi alla formazione anti Udinese: «Badelj e Vecino sono in grado di giocare, la squadra ha la capacità di recuperare velocemente. L’unico giocatore che non è stato in panchina è Kone che ha un fastidio al flessore e per questo devo valutarlo. Borja Valero in panchina per preservarlo in vista della Juve? Tutte le soluzioni sono valide, è diffidato da molto tempo ma in campo non è mai stato condizionato. La botta che ha preso è solo traumatica, non è nulla di preoccupante». Inutile parlare di turnover in vista del big-match del Franchi con la capolista: «Vedrò di leggere il momento fisico di ogni singolo giocatore in base anche al nostro avversario pensando comunque ai nostri principi di gioco».
Sulla chiusura per un turno della curva della Juve dopo i cori razzisti nell’ultimo turno di campionato Sousa aggiunge: «Il calciatore ha bisogno di un altro protagonista che è il pubblico, culturalmente dobbiamo crescere tutti, noi siamo la cultura sportiva. Ritengo che questi cori non siano sportivi e neanche intelligenti, non credo che dovremmo dare tanta pubblicità a tutto questo, bisogna evitare di dare enfasi a questi fatti».