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Giustizia: Corte d’Appello di Atene boccia l’estradizione di 5 antagonisti No Expo, la responsabilità collettiva non esiste.

Milano, black bloc al corteo No Expo, l'agguato al poliziotto
Milano, black bloc al corteo No Expo

ATENE – «La responsabilità collettiva non è riconosciuta nel diritto penale greco che contempla solo la responsabilità individuale». E’ soprattutto per questo che i giudici di Atene hanno bocciato la richiesta di estradizione per i cinque antagonisti greci che il 1 maggio scorso avevano partecipato alla manifestazione dei cosiddetti No Expo mettendo a ferro e fuoco le vie del centro di Milano nel giorno stesso della cerimonia di inaugurazione dell’Esposizione Universale milanese. Il nodo è tutto giuridico: il codice greco, sottolineano i giudici della Corte d’Appello di Atene nelle motivazioni del provvedimento di rigetto, non prevede i reati di devastazione e saccheggio contestati dalla Procura di Milano nei confronti dei 5 greci destinatari di un ordine di arresto europeo. Quanto, invece, all’accusa di resistenza, secondo i giudici greci per contestare questa ipotesi di reato «sono necessari diversi requisiti come la violenza o la minaccia contro un ufficiale dello Stato nello svolgimento del suo servizio che però non viene attribuita nel caso specifico.»

I reati contestati dalla Procura di Milano sono considerati in Grecia «reati minori, per i quali non è previsto l’arresto prima del processo» e sono puniti con una pena massima di 6 anni soltanto in caso di sentenza definitiva. Le toghe ateniesi non mancano di esprimere forti critiche sul funzionamento della macchina giustizia italiana: «Il ricercato, fermato a Milano il 2 maggio 2015 senza che gli venisse fatta alcuna accusa – si legge in un passaggio del provvedimento – è stato trattato come se fosse indagato senza che però gli venissero riconosciuti i diritti minimi, senza che gli fosse fornito un interprete e senza il permesso di consultarsi con l’avvocato». I cinque antagonisti greci erano stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare disposta nel novembre scorso dal gip di Milano, Donatella Banci Buonamici, per le accuse di resistenza aggravata, devastazione, saccheggio, incendio e travisamento. La stessa operazione aveva portato anche all’arresto di cinque antagonisti milanesi (uno di loro si era reso irreperibile alle autorità e risulta ancora latitante).


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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