I due marò: scende in campo Mattarella. Il capo dello Stato preme per la conclusione del caso
ROMA – Il presidente Sergio Mattarella ha confermato l’impegno a risolvere la vertenza con l’India sui due Marò, e lo ha fatto nella prima delle celebrazioni per il 25 aprile, svolta la Quirinale assieme alle Associazioni combattentistiche e d’arma. L’impegno confermato da Mattarella verso i due Marò traccia un ideale filo tra i soldati italiani che hanno combattuto nella guerra di liberazione e quelli oggi impegnati nelle missioni all’estero. E il presidente della Repubblica ha voluto fare anche un altro parallelo, quello tra gli odierni profughi dalla Siria e gli sfollati durante la seconda guerra mondiale.
Il Capo dello Stato ha ricordato il ruolo dei soldati italiani nella Resistenza. «Nella ricorrenza della Festa di Liberazione – ha quindi aggiunto – il mio pensiero va ai tanti militari che si trovano all’estero, adempiendo al loro dovere per affermare i valori di pace e di legalità internazionale; grazie ad essi il nostro Paese fornisce un grande contributo alla comunità internazionale, affinché la convivenza sia sempre migliore».
In questo contesto si è inserito il pensiero ai due Maro’: «Vorrei esprimere anche – ha aggiunto Mattarella – la mia personale vicinanza e quella del nostro Paese a Salvatore Girone, ancora lontano, e a Massimiliano La Torre, confermando l’impegno per la risoluzione favorevole della vertenza che continua a trascinarsi da troppo tempo». Dopo un periodo di silenzio su questo caso, che sembrava suonare come una volontà di non influire sulle scelte governative, di voler lasciar mano libera al manovratore, come ha fatto finora in linea generale nei confronti dell’esecutivo, il Presidente ha preso una posizione netta e determinata. Meglio tardi che mai e speriamo che le sue parole abbiano effetto.