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Firenze, treni: sì dei comitati cittadini all’accordo Regione – Ferrovie sul trasporto locale. Ma no alle grandi opere

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FIRENZE – Un comunicato inviatoci dai Comitati dei cittadini dell’Area fiorentina fa il punto, dalla parte degli utenti, sullo sviluppo del trasporto locale e nazionale. Ecco le loro considerazioni:

«Ai primi di aprile Regione Toscana e RFI hanno firmato un Accordo Quadro per il potenziamento dei servizi ferroviari regionali e un incremento della capacità della rete. Si assicurerebbero così più collegamenti nell’area metropolitana fiorentina e sulle principali linee regionali e una maggiore integrazione fra diverse modalità di trasporto. Per il Nodo di Firenze Regione e Ferrovie provano a muovere qualche passo sulla buona strada. L’impasse del Passante AV non deve infatti rallentare, ma accelerare gli adeguamenti infrastrutturali e tecnologici necessari. E’ allo studio ad esempio, il quadruplicamento della tratta tra Firenze Rifredi e Firenze Statuto, una delle criticità elencate nell’Accordo del 2011 tra RFI ed Enti locali (e da noi individuata fin dal 2009).

REGIONALE – Per quanto riguarda il Servizio regionale metropolitano si parla di frequenze di un treno ogni 10’ per Prato, uno ogni 20’ per Empoli, uno ogni 30’ per Pistoia e Montecatini. Sono buoni segnali, ma ancora parole, dichiarazioni, accordi. Ce ne vuole per superare l’imbuto creatosi da e per il Valdarno, con l’espulsione dei regionali dalla ‘Direttissima’. Ne parlano spesso i pendolari del Valdarno, vittime delle disfunzioni del trasporto ferroviario in Toscana e del trasporto pubblico che producono conseguenze economiche e ambientali su una vasta zona dell’Italia centrale. Per superarle non basterà l’eventuale riduzione della ‘sezione di blocco’*. Occorre aumentare i Regionali Veloci per la Direttissima con veicoli idonei per accelerazione, velocità e sicurezza negli incroci in galleria. Occorrono interventi urgenti di velocizzazione del tracciato – rettifiche, tagli ecc. – ed ammodernamento della linea per Pontassieve – Incisa.

BIVI – Mancano vere soluzioni anche per un’altra criticità del Nodo: la presenza di bivi tra Rifredi ed Empoli con conseguente interferenza fra servizi. Qui, con lo ‘Scavalco’ AV , si è persa l’occasione di collegare la linea pisana alle linee per Roma, precludendo anche la realizzazione del “salto di montone”**, in precedenza previsto. Rimane altresì il sovraccarico di S.M. Novella e la “impermeabilità” tra direttrici di provenienza. Ce ne vuole ancora per superare le criticità rivelate dall’Accordo del 2011, laddove si ammette che la realizzazione del Passante AV è ben lungi dal comportare tutti i tanto decantati miglioramenti nel trasporto regionale e locale. Dunque se quell’ opera non si facesse sarebbe una vera fortuna! Ma occorre un sistema di interventi che rappresenti una alternativa. Sarebbe interessante, ad es., sviluppare e valutare la proposta di un “Passante per i Regionale a Firenze”, sulla traccia di quello milanese, già avanzata più volte e di recente sul numero 3/4 dei Quaderni del Circolo Rosselli (arch. Francesco Re).

NODO – Continua a mancare un modello di esercizio complessivo del Nodo e rimane incerta la funzione del Servizio regionale metropolitano in rapporto alla rete tranviaria fiorentina. La fermata ‘Guidoni’, sulla linea pisana, ben distante dall’Aeroporto e collegata con il tram, è un netto peggioramento rispetto a quanto già esiste sulla linea per Osmannoro: un parcheggio da 400 posti e una fermata già progettata a 200 m. dal terminal.

AV – Intanto il Passante AV è da anni al palo, malgrado le rituali sollecitazioni a ripartire di qualche amministratore o di qualche sindacato. Non mancano voci di revisione del progetto. Tutto sembra dipendere da scadenze elettorali o dal destino di qualche esponente politico, come dimostrano le rivelazioni sull’incontro del 3 marzo tra Renzi e Nardella sulle grandi opere in città.

FOSTER – Resta il problema della stazione Foster, smisurata, nociva, i cui lavori, a quanto afferma ARPAT, hanno già prodotto modifiche irreversibili. Chi ne sostiene il completamento si sta assumendo grosse responsabilità. Si tratterà poi di valutare i danni al sottosuolo di Firenze e di provvedere alla loro riparazione e risarcimento.»

Fin qui la disamina delle criticità dei trasporti ferroviari dell’area fiorentina, con prospettive positive, ma soprattutto negative. Alla Regione e agli altri enti interessati valutare osservazioni e proposte.

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