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Vittime del salvabanche: inaccettabile la discriminazione di alcuni risparmiatori

Banche: da risparmiatori Etruria striscioni nell'Empolese

FIRENZE – «Ad una prima analisi del decreto, come purtroppo ci aspettavamo, troviamo aspetti fortemente negativi, come la completa esclusione di una parte dei risparmiatori che consideriamo inaccettabile». Così a proposito della questione rimborsi ai risparmiatori di Carichieti, CariFerrara, Banca Marche e Banca Etruria, il Comitato vittime del salva-banche. «Possiamo condividere la precedenza nel ristoro immediato alle cosiddette fasce deboli, ma quello che non capiamo invece è, come mai essendo stato tolto il tetto, si parla solo di un 80% massimo e non dell’intera somma persa. Molte delle famiglie che rientrano in questo gruppo – dicono Letizia Giorgianni, presidente del comitato, e la portavoce Silvia Battistelli – hanno redditi molto al di sotto dei 35.000 euro lordi annui e tanti sono disoccupati e disperati. Come Renzi sa bene, dato che ha introdotto i famosi 80 euro in busta paga, per determinate famiglie anche i 5-6mila euro possono fare la differenza. Inoltre se da una parte siamo d’accordo a dare la precedenza a chi ne ha più bisogno dall’altra non capiamo l’esclusione di tutti gli altri senza neppure una gradualità oppure un ulteriore scaglione di reddito e sempre naturalmente senza categorie di risparmiatori serie A o serie B. Ci sono tutta una serie di dubbi e ingiustizie – concludono – che speriamo vengano sistemate attraverso gli emendamenti che auspichiamo verranno proposti per rendere il decreto e il rimborso giusto ed equo, soprattutto in questi giorni in cui si salvano le obbligazioni subordinate di Veneto Banca e Popolare Vicenza tramite Fondo Atlante».

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