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Banca Etruria: rito abbreviato per l’ex Presidente e l’ex direttore generale, mentre la Guardia di finanza perquisisce gli uffici dell’Istituto

Una immagine del Flash mob delle vittime del Salva-Banche all'interno delle sedi banca Etruria di Arezzo e di altre filiali del centro Italia, 27 aprile 2016. Gruppi di risparmiatori sono entrati all'interno delle banche come comuni clienti e una volta all'interno hanno mostrato dei cartelli agli impiegati e alle persone presenti:

AREZZO – Giuseppe Fornasari, ex presidente di Banca Etruria, l’ex dg dell’istituto di credito Luca Bronchi e il dirigente Davide Canestri saranno processati con rito abbreviato per l’inchiesta che li vede accusati di ostacolo alla vigilanza. L’udienza, a porte chiuse, si terrà l’8 giugno. Lo ha deciso stamani il gup di Arezzo Annamaria Loprete dopo la richiesta di rito abbreviato avanzata dai legali dei tre imputati in occasione dell’udienza preliminare. Sempre stamani il gup aveva respinto la richiesta di costituzione di circa 200 parti civili ammettendo solo Bankitalia. Le richieste di costituzione di parte civile erano state avanzate dai risparmiatori di Banca Etruria, e da alcune associazioni. A favore della costituzione si era espresso il procuratore di Arezzo Roberto Rossi, titolare delle inchieste su Banca Etruria, mentre parere contrario era stato espresso dal legale di Banca d’Italia Raffaele D’Ambrosio.

Mentre al Palazzo di giustizia si svolge il processo, la Guardia di Finanza è negli uffici della sede centrale di Arezzo di Banca Etruria, dove sta acquisendo una serie di documenti. Secondo quanto si è appreso, le Fiamme Gialle si sono recate in Banca Etruria per ordine della Procura di Civitavecchia (Roma), che ha in corso un procedimento per truffa e istigazione al suicidio del pensionato Luigi D’Angelo, che si è tolto la vita il 28 novembre dello scorso anno dopo aver saputo di aver perso i suoi risparmi – oltre 100 mila euro – per l’azzeramento delle obbligazioni subordinate della banca. La Guardia di Finanza sta acquisendo documentazione relativa proprio all’emissione di obbligazioni subordinate sottoscritte dalla clientela retail (i clienti “al dettaglio” della banca) e anche documentazione specifica, ulteriore rispetto a quella già acquisita, che riguardava il pensionato suicida. La Procura di Civitavecchia sta lavorando già da alcuni mesi per verificare se qualche dipendente della banca abbia ingannato D’Angelo – pensionato e pertanto persona con bassa propensione al rischio – modificando il suo profilo per indurlo a comprare (cosa che D’Angelo ha fatto) obbligazioni subordinate per 90 mila euro e azioni per circa 20 mila euro, strumenti finanziari entrambi con alto livello di rischio.

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