Firenze: al Teatro Verdi «Maratona d’Orchestra» del Conservatorio Cherubini: 240 musicisti sulle note di Haydn, Satie, Holst, Respighi e Fauré
FIRENZE – Doppio concerto, venerdì 13 maggio presso il Teatro Verdi di Firenze, dove si tiene la «Maratona d’Orchestra» del Conservatorio Cherubini: 240 musicisti si esibiranno sulle note di Haydn, Satie, Holst, Respighi e Fauré. Ingresso libero con offerta libera: è una serata di beneficenza dedicata al Sud Africa. L’evento è anche in ricordo di Ruth Pardo e Lara D’Angelo, le sventurate musiciste madre (già docente al Cherubini) e figlia, morte tragicamente nel 2013.
La prima ad esibirsi, alle 17, è l’Orchestra Sinfonietta, composta da 40 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 22 anni;in programma la “Sinfonia n.101 in Re maggiore” di Franz Joseph Haydn, la nona delle sinfonie londinesi dell’autore, conosciuta come “L’orologio”, a causa del ritmo ticchettante del secondo movimento. A seguire, saranno eseguiti tre “Gnossiennes” di Eric Satie, brani scritti per pianoforte, che sono stati orchestrati per l’occasione dallo studente Gabriele Martinico.
Alle 21 salgono sul palco l’Orchestra Sinfonica (circa 70 allievi, dai 18 anni in su), diretta dal M° Paolo Ponziano Ciardi, e il Coro del Conservatorio Cherubini (130 cantanti), diretto dal M° Francesco Rizzi. Insieme interpreteranno il “Requiem in Re Minore op.48 per soli, coro e orchestra” di Gabriel Fauré, con il soprano Stefanica Baitan e il baritono William Hernandez. Completano il programma “Lyric Movement per viola e orchestra” di Gustav Holst (con Marco Gallina alla viola) e “I Pini di Roma”, poema sinfonico composto nel 1924 da Ottorino Respighi (uno dei capolavori della cosiddetta trilogia romana insieme a «Le fontane di Roma» e «Feste romane»).
Spiega il direttore d’orchestra Paolo Ponziano Ciardi: «Venerdì si esibiranno due Orchestre del Cherubini, formate da moltissimi ragazzi, di cui il 30-40% stranieri. Ad esempio quest’anno abbiamo inaugurato una collaborazione particolare con studenti provenienti dalla Cina, grazie al programma Turandot del Miur. Sono 35 anni che lavoro in Conservatorio, da dieci a Firenze, dove la mia attività prevalente si è concentrata sulla formazione dei ragazzi. Trovo una differenza notevole dagli anni in cui ho studiato io: grazie alla globalizzazione, il palcoscenico con cui confrontarsi è diventato il mondo. Inoltre, prima era tutto molto complesso, a causa dei visti e permessi, invece ora l’offerta formativa è vastissima». Aggiunge il direttore del coro, Francesco Rizzi: «L’esecuzione del “Requiem” di Fauré è affidata al Coro Sinfonico del Conservatorio; tale complesso conta più di cento elementi selezionati tra gli iscritti alle classi di canto e a tutte le tipologie di strumento, che hanno iniziato a studiare questa importante partitura a partire dal mese di febbraio. Il linguaggio che Fauré adotta nel musicare il suo Requiem, il cui testo ha costituito un notevole banco di prova per tutti i musicisti di ogni epoca, è assai particolare, penetrante ma fuori da ogni retorica, ricco di cromatismi eppure orecchiabile in tante sue delicate melodie, forte per la potenza di tanti passi drammatici e al tempo stesso dolce fino a diventare sensuale. Di conseguenza, al coro è richiesta una grande duttilità vocale, una notevole padronanza nell’uso dei colori ed infine una notevole attenzione nel curare l’affinamento e la precisione dell’intonazione».
Teatro Verdi (via Ghibellina 99, Firenze)
Venerdì 13 maggio, ore 17 e ore 21
Ingresso libero, serata di beneficenza per “Una Primavera per… il Sud Africa”, in favore del progetto “Cape traditional singers and brasa band” promosso dall’associazione Immaginarte e Musicfor Italia Onlus