
Cinema, «La pazza gioia»: la Toscana di Virzì entusiasma il festival di Cannes

FIRENZE – Abbandonata la «bruma gelida della Lombardia ne “Il Capitale Umano”, ho sentito il bisogno di tornare a girare a casa», ha dichiarato il regista Paolo Virzì a proposito del suo ultimo film «La pazza gioia», interamente girato in Toscana. Una commedia che definisce «avventurosa», presentata in concorso alla «Quinzaine des réalisateurs» del 69esimo Festival di Cannes e accolta con grande entusiasmo dal pubblico alla prima proiezione, avvenuta stamattina (14 maggio) alle 8.45.
Il film ha per protagoniste due ragazze, «la ragazza di Ostia e quella di Parigi», le definisce lo stesso Virzì, interpretate da Micaela Ramazzotti, che del regista è anche moglie, e Valeria Bruni Tedeschi. Nel film sono due pazze scatenate in fuga. Pazze «vere», o almeno così certificate dalla pubblica sanità: «Perché il confine tra sano e insano è troppo labile e a volte anche discutibile», sostiene il regista, che insieme alla troupe, al termine delle riprese, si è voluto sottoporre a perizia psichiatrica, risultando soggetto a «disturbi umorali» da curarsi col Depakin («un farmaco serio, eh!», scherza Virzì).
La trama. Beatrice Morandini Valdirana, verbosissima e istrionica, è una sedicente contessa, a suo dire in intimità coi potenti della Terra. Donatella Morelli è una giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso segreto. Sono ospiti di una comunità terapeutica per donne con disturbi mentali, classificate come socialmente pericolose. Imprevedibilmente fanno amicizia e si lanciano in una fuga strampalata e toccante, alla ricerca di un po’ di felicità nel manicomio a cielo aperto che è il mondo dei sani.
Nelle sale italiane «La pazza gioia» esce martedì 17 maggio. Venerdì 20 a Viareggio proiezione speciale al cinema Eden, con tutti i protagonisti in sala.