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Pensioni: il 24 maggio l’incontro Governo-sindacati su modifiche alla legge Fornero e flessibilità

boeri poletti

ROMA – Si apre il confronto tra Governo e sindacati sulle modifiche alla riforma Fornero sulla previdenza e l’introduzione di maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha convocato i sindacati il 24 maggio per un incontro al quale sarà presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini e probabilmente si chiarirà che gli interventi a partire dall’anno prossimo saranno limitati per non non pesare troppo sui conti pubblici.

POLETTI – Poletti nei giorni scorsi ha parlato di un intervento strutturale per il prossimo triennio ma ha anche detto che si terrà conto delle diverse situazioni. Si dovrebbe privilegiare nell’accesso alla pensione il disoccupato rispetto a chi vorrebbe andare in pensione prima pur avendo un lavoro e chi sta per maturare un assegno basso rispetto a chi ha un’attesa di assegno più consistente. La classe di età coinvolta per il 2017 dovrebbe essere quella nata tra il 1951 e il 1953 (quindi per le donne solo le nate nel 1953 dato che le altre saranno già uscite). Non dovrebbe poi essere indifferente nella decisione sulla penalizzazione anche la costruzione dell’assegno, ovvero quanta parte è calcolata con il metodo retributivo e quanta con il contributivo. Il ministro ha anche anticipato che l’intervento non sarà uguale per tutti i casi: «Abbiamo vincoli di bilancio, abbiamo un equilibrio da gestire e un tema di equità sociale. La penalizzazione (sulla flessibilità, ndr) non sarà identica per tutti. Non sarà un taglio lineare. Ci sarà una riflessione per considerare le diverse situazioni. Per esempio – ha aggiunto – chi ha perso il lavoro e non ha raggiunto l’età di pensionamento, chi legittimamente vuole lasciare il lavoro tre anni prima.»

SINDACATI – «Speriamo che sia l’avvio di un confronto serio, costruttivo e di merito con il Governo sulla flessibilità in uscita e su tutte le altre questioni aperte sul tema previdenziale, a cominciare dalla rivalutazione delle pensioni che vedrà in piazza i sindacati dei pensionati giovedì mattina», commenta la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan. I sindacati dei pensionati, infatti, nonostante l’annuncio della convocazione, restano fermi sulle loro posizioni e confermano la manifestazione unitaria, prevista a Roma in Piazza del Popolo il 19 maggio.

VOUCHER – Si parlerà in tale occasione anche dei voucher. In attesa della stretta promessa dal Governo (il provvedimento dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri la prossima settimana) l’Inps ha diffuso un report che conferma il larghissimo utilizzo da parte delle aziende (473.000 i committenti, soprattutto imprese) e l’ampiezza della platea di percettori che sfiora quota 1.380.000. I buoni venduti nel 2015 sono 115 milioni mentre quelli utilizzati sono 88 milioni. In media ogni percettore ha avuto 63,8 buoni lavoro (meno di 500 euro netti nell’intero anno) ma sono solo 207.000 le persone che euro netti nell’intero anno) ma sono solo 207.000 le persone che dai voucher hanno avuto oltre 1.000 euro in tutto l’anno. L’85% dei percettori è rimasto al di sotto di questa soglia. “Bisogna intervenire – ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri presentando il Rapporto sui voucher – in modo draconiano, drastico, nel reprimere forme fraudolente dell’utilizzo dei voucher”.

BOERI – Boeri si occupi dunque più fruttuosamente delle frodi nell’utilizzo di questi strumenti e degli sgravi contributivi indebitamente percepiti nel triennio 2015-2017, per un totale di 600 milioni di euro, ennesima debolezza scoperta nella riforma del lavoro (Jobs Act) che proprio sugli sgravi contributivi basa gran parte della sua auspicata efficienza. Concentri i suoi sforzi sul recupero di frodi e dell’evasione contributiva, invece di studiare continuamente attacchi ai pensionati, soprattutto alle cd. pensioni d’oro. Che spesso d’oro non sono. E rischiano di diventare … di latta.

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