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Firenze, guerra fra tassisti e Ncc: tregua davanti al prefetto e agli assessori comunali

taxi fiorentini

FIRENZE – Un incontro positivo quello che si è svolto stamani a Palazzo Medici Riccardi per ricomporre le diverse interpretazioni della normativa che regola il trasporto di persone con conducente. Un primo step che è servito a chiarire alcuni punti, per cui è stato deciso di rivedersi tra una quindicina di giorni. Alla riunione erano presenti gli assessori Giovanni Bettarini e Federico Gianassi e le organizzazioni rappresentative di Taxi e Ncc.

“Abbiamo innanzi tutto richiamato l’attenzione sulla necessità di mantenere i toni bassi – ha detto il prefetto Alessio Giuffrida al termine della riunione – a non creare ulteriore esasperazione tra le categorie che hanno mostrato tutte l’interesse comune a definire la problematica. I diversi punti vista sono in via di approfondimento e ci rivedremo tra una quindicina di giorni per fare il punto della situazione. L’importante – ha precisato Giuffrida- è mantenere un confronto tranquillo, improntato alla reciproca massima correttezza”.

Nel frattempo in Prefettura viene costituita una cabina di regia alla quale le associazioni di categoria invieranno la documentazione (leggi, pareri, interpretazioni) ritenuta utile ad approfondire le singole questioni oggetto di confronto, in modo da comporre un esauriente quadro normativo all’interno del quale collocare la controversia in atto e cercare di sciogliere i vari nodi interpretativi che sono emersi. Pur nella consapevolezza della complessità del problema che coinvolge altre grandi città. In particolare si tratta di tre questioni: la territorialità di svolgimento del noleggio di auto con conducente, l’esecuzione del servizio rispetto al rientro nella rimessa competente, l’obbligatorietà del foglio di servizio a bordo delle vetture.

Al tavolo si è parlato anche dell’attività di monitoraggio che le associazioni dei Taxi stanno operando nei confronti degli Ncc. “Non si può inquadrare il fenomeno nelle cosiddette “ronde” – ha spiegato Giuffrida – che devono essere autorizzate attraverso apposite normative e che hanno una finalità totalmente diversa. In questo caso si tratterebbe di attività informative per verificare la sussistenza dei requisiti da parte dell’altra categoria. Ho comunque richiamato l’attenzione – ha proseguito il prefetto – sul fatto che queste azioni debbano essere esercitate con grandissima cautela perché possono portare alla violazioni dei diritti altrui, a partire dalla privacy. I controlli – ha concluso Giuffrida – devono essere esercitati da chi ne ha la potestà: dalla polizia municipale soprattutto, e dalle altre forze di polizia, in sintesi da chi svolge compiti istituzionali”.

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