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Parigi, euro 2016: maxischermo sotto la Torre Eiffel, con 90.000 spettatori. Il prefetto si oppone, il ministro s’impone

la fan zone

PARIGI – I cartelli segnano la strada che porta a Parigi, al cuore dell’Euro, scelto dalla Francia come luogo pulsante della città. La Fan Zone sotto la Tour Eiffel non è soltanto un’alternativa spettacolare allo stade de France, ma un luogo simbolo dove i francesi intendono convogliare il tifo che spinge i bleues verso la vittoria. Adesso è diventato invece uno dei punti nevralgici per la tenuta della sicurezza.

Disegnata per ospitare fino a 90 mila persone, organizzata come un lungo happening con concerti e spettacoli, è stata progettata per trascinare l’orgoglio del Paese, per unire, mescolare e scatenare il tifo. La Francia ha vinto gli ultimi due grandi eventi calcistici che ha ospitato: gli Europei del 1984, con Michel Platini, e i Mondiali del 1998, con Zinedine Zidane. I francesi sperano che valga la regola del non c’è due senza tre e stavolta l’icona è stata individuata in Paul Pogba

La fan zone di Champ de Mars è pensata in stile grandeur. Gigante il posto, contornato dalle caserme, con sullo sfondo la Toru Eiffel, giganti gli schermi, enormi la capienza, il programma e pure la resistenza degli spettatori, se ce la faranno fino alla fine del programma.

Ma intanto le autorità, prefetto e ministro in primis, si preoccupano della sicurezza, della difficile sorveglianza di un luogo aperto con molte vie di fuga (ma anche di entrata), e molti spazi difficilmente controllabili. Un grande spazio centrale lungo e relativamente largo, con ai lati gli edifici militari. Il prefetto di Parigi voleva che fosse chiusa nelle sere in cui si gioca in città, per non moltiplicare l’impegno delle Forze dell’ordine (praticamente dovranno controllare due stadi contemporaneamente), mentre il ministro degli interni Cazeneuve ha aggiunto 3000 agenti oltre ai 10 mila già schierati e aggiunto fondi per videomonitorare l’area pur di non cambiare progetto. E’ la solita querelle tra funzionari e politici: i politici pensano alla propaganda, ad accontentare la gente (in questo caso i tifosi). Se qualcosa poi va male sarà il prefetto per primo a pagare. Ma stavolta non me la sento di dare tutti i torti al Ministro Cazeneuve.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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