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Banche: il senato approva il decreto rimborsi, ampliata la platea dei risparmiatori e semplificati i documenti

etruria

ROMA – Passa con la fiducia al Senato il decreto banche con 169 sì e 70 no ed ora il testo va alla Camera per il sì definitivo in seconda lettura che dovrebbe avere tempi rapidi. Il governo ha incassato così il via libera dall’aula al maxiemendemento messo a punto per recepire alcune modifiche introdotte mercoledì sera in modo, fra l’altro, da ampliare la platea degli indennizzi dei risparmiatori colpiti dalle risoluzione delle 4 banche (Carife, Etruria, Marche e Carichieti).

Le modifiche introdotte non hanno cambiato la sostanza del provvedimento che punta a rendere più efficace il recupero dei crediti e istituisce il rimborso automatico all’80% per gli obbligazionisti rimasti colpiti dalla risoluzione delle 4 banche, purché abbiano un patrimonio mobiliare inferiore a 100mila euro o un reddito personale non superiore ai 35mila euro. In alternativa alla richiesta di indennizzo, per chi non rientra nei parametri previsti, è possibile avviare la procedura arbitrale. In tal caso la decisione viene presa entro 60 giorni dalla presentazione della domanda.

Le modifiche sono di dettaglio. Il reddito da controllare non sarà più quello lordo ma quello complessivo sui cui pagare l’Irpef, l’imposta sulle persone fisiche: non si terrà conto, in sostanza, di entrate come le rendite finanziarie o il trattamento di fine rapporto. L’anno in cui misurare il reddito, poi, non sarà più il 2015 ma il 2014, quando la media era stata di poco più bassa: 20.070 euro contro 20.320. Si deciderà oggi su alcune semplificazioni delle procedure e dei documenti da presentare.

Via libera anche a una modifica che allunga di due mesi (da quattro a sei) il tempo per presentare l’istanza di erogazione del rimborso. Tra i documenti che l’investitore deve allegare all’istanza salta la copia della richiesta di pagamento, alla Banca in liquidazione, del credito relativo agli strumenti finanziari subordinati. Restano da consegnare gli altri documenti previsti nel testo originario: il contratto di acquisto degli strumenti finanziari subordinati; i moduli di sottoscrizione o d`ordine di acquisto; l’attestazione degli ordini eseguiti e una dichiarazione sulla consistenza del patrimonio mobiliare.

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