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Calcio storico 2016: Azzurri in finale. Rossi sconfitti con onore (6 cacce e mezza a 2) dalle prodezze di Piombino e Serra (Foto)

Martin Castrogiovanni, magnifico messere, con Nicole Orlando, leggiadra madonna, e il sindaco Dario Nardella
Martin Castrogiovanni, magnifico messere, con Nicole Orlando, leggiadra madonna, e il sindaco Dario Nardella

FIRENZE – Azzurri in finale contro i Bianchi. Grande appuntamento fra rivali storiche, prima dei “fochi”, il 24 giugno, festa di San Giovanni Battista. Azzurri vincitori per 6 cacce e mezza a due. Grazie all’esperienza e alla pazienza, contro una grintosissima squadra dei Rossi, capace di arrivare al 29′ ( su 50 minuti) in vantaggio di due cacce a zero. Vantaggio meritatissimo, frutto di una tattica attendista e di quello che, nel calcio moderno, si chiama ripartenza. Ecco, di fronte agli Azzurri che perdono due mezze cacce, regalando così una caccia intera agli avversari, i Rossi sono stati abilissimi a trovare un varco nella difesa azzurra segnando una caccia magistrale con un ragazzo bravissimo e sveltissimo: Manuel Lopez. A quel punto nel clan azzurro devono aver guardato l’orologio: 21 minuti al termine. Non c’era tempo da perdere, né potevano fare altri errori. In tre hanno preso la squadra per mano: gli inossidabili Salvatore Serra e Piombino, ossia l’ingegner Alessio Giorgerini, imitato da un Bobo Bastiani in gran giornata. E allora, senza più il mitico Zena (spettatore tifoso in tribuna) e altri calcianti che sono ormai nella storia del Calcio storico, gli Azzurri sono comunque riusciti a rimontare e a mettere gran distanza fra loro e gli intraprendenti e promettenti Rossi.

giocoSTRASCICHI – Non mancano strascichi della rissa del dopopartita del giorno prima fra Bianchi e Verdi. Il Comune avverte: saranno presi provvedimenti disciplinari molto forti. Ma è lo stesso Palazzo Vecchio che deve imparare a gestire in grande il Calcio storico. E’ una manifestazione d’interesse mondiale, non può essere gestita con mentalità paesana. Occorre soprattutto una cosa: la managerialità. Che non c’è nella comunicazione, ossia nei rapporti con i media, ma che manca anche in tanti altri aspetti di primaria importanza. E’ giusto, naturalmente, che chi ha sbagliato sia chiamato a rispondere di violenze o di eccessi, ma occorre “cambiare verso”, come direbbe il presidente del consiglio, che ha tanti seguaci nella giunta Nardella e in consiglio comunale. A proposito: il presidente Michele Pierguidi, smentendo il suo momentaneo attimo di rabbia di sabato, non si è dimesso. Né ha saltato la partita.

partiteMAGNIFICO MESSERE – Fortemente impressionato dal gioco Martin Castrogiovanni, stella del rugby, magnifico messere della giornata, che non immaginava di vedere scontri e scazzottate, ossia testa a testa, impressionanti per chi non conosce il Calcio storico. Un omone dotato di raffinata tecnica rugbistica come lui scenderebbe in piazza? D’impeto gli verrebbe di dire sì, ma tanto la questione non si pone. Impressionata, ma sempre sorridente, Nicole Orlando, la “leggiadra madonna”, fotografatissima e benissimo calata nella parte. E sorridente e generoso di selfie con tutti Dario Nardella, nonostante i problemi che anche il Calcio storico gli provoca.

PARTITA – Applauso di tutta la piazza per due calcianti, Biagio Cingolani, portato via dalla leucemia, e Maurizio Caroli, morto in un tragico incidente stradale. Un minuto di raccoglimento ricco di commozione. Sabbia intrisa di pioggia per via del temporalone abbattuttosi su Firenze, e ovviamente su Santa Croce, un’ora e mezza prima della partita. Conseguenza? Niente sfilata dei nobili a cavallo. Troppo pericolosa, la fanghiglia viscida, per gli zoccoli dei quadrupedi dalle elegantissime gualdrappe. Senza problemi, invece, la ruspante vitella, accompagnata dagli allevatori in costume da contadini cinquecenteschi. Quindi il colpo di colubrina iniziale. E gigantesco scontro a metà campo. Otto-dieci testa a testa. Dietro li altri calcianti pronti a intervenire. Rossi efficaci e guardinghi, soprattutto con l’efficace rugbista Gianassi. Cominciano le espulsioni. La palla non gira. Al 16′ Piombino prova a impostare una rapida azione d’attacco, trova il varco, ma il tiro di un suo compagno volta alto. Mezza caccia per i Rossi. Che al 23′ cambiano campo in vantaggio di una caccia intera: stavolta è Serra, altro espertissimo, a mandarla fuori. Sei minuti dopo (29′) quello che poteva sembrare il colpo da kappaò: grandissima azione personale del giovanissimo Manuel Lopez, che si prende la difesa azzurra e la mette dentro. Due a zero per i Rossi.

corteoRIMONTA – Panico nelle file di Santa Croce. Che avvia la rimonta: al 34′ Bobo Bastiani scardina la difesa rossa. Uno a due. Tre minuti dopo il 2-2: caccia di Ferraro. Gli azzurri premono: al 43′ vanno avanti, 3-2, con Piombino. I Rossi sfiorano il pareggio ma è eroico il modo di comportarsi di Mattolini che, anche con una gamba malmessa, riesce a bloccare un rosso lanciato in caccia. Poi la raffica azzurra: al 45′ segna Jobe Di Castro. Al 47′ i Rossi la tirano alta e perdono mezza caccia. Al 49′ Bobo Bastiani fa 5 e mezza a 2. E proprio al 50′ Piombino mette il sigillo della classe: 6 e mezza a 2. Azzurri in finale. Ma un applauso ai Rossi è assai meritato.


Bennucci

Sandro Bennucci

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