Euro 2016: sicurezza a rischio. Incidenti, feriti, cariche della polizia, arresti di hooligans in varie città
PARIGI – Euro 2016 è continuato anche ieri, domenica 12 giugno, a Parigi con un match considerato a rischio ordine pubblico fra Turchia e la Croazia, classificato come livello 3 su una scala di rischio 4. La vigilanza è stata rafforzata con più di 1.500 poliziotti schierati e non si lamentano gravi incidenti. Ma si approssimano altri tre match a rischio, Germania-Polonia (16 giugno allo Stade de France), Inghilterra – Galles (16 giugno a Lens) Ucraina – Polonia (21 giugno ancora a Marsiglia).
LILLE – anche Lilla, dove si è giocata Germania-Ucraina, è diventata teatro di incidenti fra ultrà. Alcuni hooligans tedeschi, circa una cinquantina, hanno attaccato gli ucraini nella Grand Place, la piazza principale della città e nei pressi della stazione. Sedie lanciate in aria, tavoli rovesciati e fumogeni, queste le scene di ordinaria follia che hanno fatto scattare l’allerta. Gli ultrà, secondo le prime indiscrezioni, avrebbero scandito cori neonazisti e attaccato al grido di «Stiamo invadendo di nuovo la Francia». La polizia è accorsa, i feriti sono stati medicati sul posto, un tedesco è stato posto in stato di fermo.
MARSIGLIA – Ancora però non si placano le polemiche dopo gli incidenti di Marsiglia prima del match fra l’Inghilterra e la Russia, quando il bilancio è stato di un tifoso inglese in fin di vita, altre 34 persone ferite di cui tre in modo grave e dieci arresti. Questo il risultato della guerriglia. I numeri dei disordini sono stati forniti dal prefetto di Marsiglia, Laurent Nunez, che ha anche confermato in diretta a BFM Tv che un tifoso inglese “è grave ma in condizioni stabili” dopo essere stato preso a sprangate da un gruppo di russi. Anche tre agenti di polizia sono finiti al pronto soccorso.
Le autorità transalpine stanno ora valutando misure speciali, tra le quali il divieto di vendere alcolici nelle città che ospitano la rassegna continentale. Ma non potevano pensarci prima? In Italia i prefetti – io stesso ne ho firmate a decine – adottano misure di questo tipo in via preventiva ogniqualvolta ci sono incontri o tifosi considerati a rischio. L’Uefa ha espresso in un comunicato «il massimo disgusto per gli incidenti che si sono verificati nel centro di Marsiglia e si è detta seriamente preoccupata per quelli occorsi a fine partita allo Stade Velodrome».
La violenza, scoppiata nel pomeriggio di Venerdì sul Porto Vecchio tra i sostenitori di maggioranza britannici, ma anche russi e francesi, è proseguita anche nella tarda nottata di Sabato. Anche a Nizza è scoppiata una rissa sabato notte tra abitanti di Nizza e sostenitori dell’Irlanda del Nord, causando sette feriti. E’ successo prima della partita fra la Polonia e l’Irlanda del Nord.
Rispondendo alle polemiche sulla gestione dell’ordine pubblico, da molti considerata insufficiente, il portavoce del ministero dell’interno si è giustificato dicendo che “molti di coloro fra i responsabili degli scontri non erano stati segnalati dalle polizie dei loro Paesi.”
Dieci persone – fra le quali alcuni inglesi, un austriaco, un tedesco, un francese e un russo – sono stati posti sotto custodia a Marsiglia e forse saranno rilasciati Lunedi, ha detto il procuratore di Marsiglia, aggiungendo che le indagini stanno continuando per alcuni di loro, in particolare per i fatti più gravi.
I giornali francesi e inglesi, dopo le violenze di Marsiglia, hanno usato titoli espressivi. L’Equipe “l’Euro è già dominato dalla paura.” “Ritorno agli anni Neri” titola invece il supplemento sportivo del Mail on Sunday. Ma significativo anche il commento del sen. Maurizio Gasparri: «Dovrebbero tenere a bada i terroristi ma in realtà si fanno travolgere da birra e hooligans. Gli apparati di sicurezza francesi sono stati pericolosamente incapaci. Sarebbe stato facile impedire la libera vendita di alcolici a Marsiglia e invece, mentre si temeva per il terrorismo, queste strutture si sono rivelate inadeguate nel tenere sotto controllo alcune centinaia di teppisti. Povera Francia e povera Europa».