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Debito pubblico: sale a 2230,8 miliardi. FI: il Governo Renzi in 26 mesi ha indebitato ogni italiano per 85 euro

Debito pubblico cresce
Debito pubblico cresce

ROMA – Nel momento in cui gli italiani stanno pagando un salasso di 40 miliardi per tasse varie, mentre Renzi e il governo si preparano a festeggiare il No Tasi day, i dati di Bankitalia, nel Supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”, ci informano che, grazie alla politica del governo, ad aprile il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 2,1 miliardi, a 2.230,8 miliardi. L’incremento del debito è stato peraltro inferiore al fabbisogno del mese (7,8 miliardi), grazie alla riduzione di 5,2 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a fine aprile pari a 64,7 miliardi; 83,1 miliardi nello stesso periodo del 2015) e all’effetto complessivo dell’emissione di titoli sopra la pari, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del cambio dell’euro (0,5 miliardi). Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 1,7 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è aumentato di 0,4 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.

Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari ad aprile a 28,9 miliardi (29,5 miliardi nello stesso mese del 2015). Nel primo quadrimestre del 2016 le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 118,5 miliardi, superiori di 3,3 miliardi (2,9 per cento) rispetto a quelle relative allo stesso quadrimestre dell’anno precedente.

Sferzante il commento delle opposizioni, per tutte la dichiarazione del senatore di Fi Lucio Malan: “Matteo Renzi, da quando governa, ha indebitato ogni italiano di 85 euro ogni mese. È quanto si apprende dai dati del bollettino di Banca d”Italia sul debito pubblico aggiornato al mese di aprile che portano il totale a 2230,8 miliardi. Un aumento di 123,7 miliardi rispetto a febbraio 2014 quando ha preso il posto a Enrico Letta, equivalenti a 2220 euro per ogni italiano, in 26 mesi. Dunque, persino quella minoranza di italiani che ha beneficiato degli 80 euro, sempre che non glieli abbiano chiesti indietro, sono stati bellamente imbrogliati: 80 euro in più in tasca, 85 euro in meno nel ”conto in banca” del debito pubblico. Gli altri italiani, si sono invece visti aumentare le tasse sui risparmi, sui fondi pensione, sulla benzina e così via, per poi trovarsi un debito aumentato di oltre 2200 euro ciascuno”.

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