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Brexit: la Ue sollecita il Regno Unito ad avviare l’uscita. Scontro Renzi-Merkel sulle banche

merkel

BRUXELLES – Dopo due giorni di discussione, durante la quale è emerso che occorrerà attendere la richiesta inglese per avviare il processo dell’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, i leader europei sono pronti ad affrontare le difficoltà che deriveranno dalla Brexit, ma pressano il governo britannico per fare presto ad attivare i negoziati. L’Europa a 27 è unita nel sostenere che «non ci potrà essere un mercato unico su misura» per la Gran Bretagna, hanno sottolineato i presidenti della Commissione e del Consiglio europeo, Jean Claude Juncker e Donald Tusk, al termine del primo summit senza Londra.

MERKEL – La cancelliera Angela Merkel ha parlato di una «situazione grave» e annunciato «un’agenda strategica per creare occupazione, crescita e aumentare la competitività». Il premier Matteo Renzi ha ribadito che «l’Europa non può fare finta di niente» e ha proposto «la cittadinanza europea ad hoc ai giovani britannici in base allo “Ius culturae”». Proprio quel che ci vuole per far uscire l’Europa dalla crisi.

BANCHE – Sul tema delle banche e della flessibilità la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha rifilato una pesante stoccata all’Italia. «Credo – ha detto la Merkel – che sia stata concessa una certa flessibilità a certi Paesi per favorire la crescita. Guardando soprattutto all’Italia posso dire che abbiamo adottato diverse soluzioni, ma non possiamo ridiscutere ogni due anni le regole del settore bancario».

RENZI – Ha subito replicato, non senza un filo di polemica, Matteo Renzi: «nessuno vuole cambiare le regole. Abbiamo perduto l’occasione – ha detto – di intervenire in modo strutturale, come ha fatto la Germania intorno al 2010-2011, quindi è inutile piangere sul latte versato perché non possiamo farlo adesso che le regole sono diverse. L’Italia – ha sottolineato il premier – non chiede di non rispettare le regole. L’ultima che non le ha rispettate in Europa è stata la Germania nel 2003, e l’Italia di Berlusconi glielo consentì».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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