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Firenze, voragine lungarno Torrigiani: turni di lavoro la notte e la domenica per finire a ottobre

Il sindaco Nardella sul lungarno Torrigiani
Il sindaco Nardella sul lungarno Torrigiani

FIRENZE – Lavori di ripristino a ciclo continuo. Per il ripristino del lungarno Torrigiani a Firenze, parzialmente crollato nella notte del 25 maggio, fine dei lavori entro ottobre, e turni in cantiere anche di domenica e di notte. L’annuncio è del sindaco, Dario Nardella, durante un sopralluogo sul lungarno insieme ai rappresentanti di tutti gli enti coinvolti nell’intervento di recupero.

«Vorrei terminare entro la fine di ottobre, nei termini previsti, con tutta la messa in sicurezza di lungarno Torrigiani e il completamento dei lavori – ha detto il sindaco – ovviamente tutto va fatto a regola d”arte, per bene, e quindi la fretta non dovrà mai mettere in discussione la qualità degli interventi. Del resto il gruppo tecnico composto da tutti gli enti competenti, sta svolgendo un’attività devo
dire straordinaria, con grande attenzione. Da lunedì 4 luglio, grazie alle deroghe alle normative sul rumore, si lavorerà anche durante tutto il corso della notte. Chiederemo un po’ di pazienza e collaborazione ai residenti, che ci stanno già dimostrando grande disponibilità: ovviamente di notte verranno effettuati lavori meno rumorosi, ma se il ritmo rimane questo e si continuerà come abbiamo previsto a lavorare tutti i giorni e tutte le domeniche, anche d”agosto, noi dovremmo riuscire a fare quello che sembrava impossibile, cioè riportare il lungarno come prima nei tempi previsti».

Nei giorni immediatamente successivi al crollo, Nardella aveva assicurato che il ripristino del lungarno sarebbe stato completato in
tempo per le celebrazioni del cinquantennale dell’alluvione di Firenze, il 4 novembre. E alla domanda su chi paga, il sindaco è categorico: «Torno a ripeterlo: i lavori di ripristino del lungarno Torrigiani non dovranno e non potranno gravare neanche di un euro sulla bolletta dell”acqua: questo è un impegno che ci siamo presi tutti. Per quanto riguarda le responsabilità penali, sarà la magistratura a doverle accertare. Noi avevamo chiesto una discontinuità nella gestione a Publiacqua: questa discontinuità è arrivata, ci sono
state modifiche ai vertici (dimissioni di Carfi) che abbiamo apprezzato. Poi è chiaro che quando le responsabilità saranno accertate chi ha sbagliato dovrà pagare, come ho già detto. Quanto alla decisione di non abbattere, ma anzi mantenere così com’è, il muro di contenimento rimasto ”spanciato” nel corso del crollo, adottata nei giorni scorsi, mi pare una scelta logica e intelligente: quando avremo
finito i lavori, ci consentirà di mostrare a tutto il mondo non solo il lungarno più bello di prima ma anche un segno della memoria, che rimanga come monito a chiunque verrà dopo di noi, ad avere sempre la massima cura per rive e lungofiume storici di questa città».

Al sopralluogo ha preso parte anche il professore dell”ateneo fiorentino incaricato della supervisione e controllo con mezzi tecnologici della ”tenuta” delle varie porzioni dell’area interessata dal crollo, Nicola Casagli, che ha spiegato come il monitoraggio quotidiano andrà avanti fino alla fine dei lavori e anche oltre.

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