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Dallas (Usa): uccisi 5 poliziotti, la peggior strage dall’epoca delle Torri gemelle

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DALLAS – Dopo l’uccisione di altri due afroamericani da parte della polizia sono riesplose le proteste negli Stati Uniti. Nella notte ci sono state manifestazioni e scontri in diverse città. I più gravi si sono verificati a Dallas dove alcuni uomini hanno aperto il fuoco contro i poliziotti uccidendone cinque: quattro sul colpo, l’ultimo deceduto in ospedale a seguito delle ferite riportate. Altri sei poliziotti risultano feriti.

«Ha detto di non essere collegato con nessun gruppo» ha riferito il capo della polizia David Brown, riportando quanto detto ai negoziatori da Micah X Johnson, uno dei presunti cecchini, rimasto ucciso dalla detonazione di una bomba a opera di un robot della polizia. «Il sospetto ha detto di essere arrabbiato per Black Lives Matter, per le recenti uccisioni da parte della polizia – ha continuato Brown -, di avercela con i bianchi e di voler uccidere bianchi, specialmente se poliziotti». Secondo le fonti di polizia, Johnson, 25 anni, era incensurato, non legato ad alcun gruppo terrorista e avrebbe agito da solo. Al momento non è ancora chiaro se il ragazzo fosse di origini afroamericane.

Il presidente Obama, preoccupato per la situazione, parlando da Varsavia dove si trova per il vertice Nato, ha parlato di «attacco crudele e pianificato contro le forze dell’ordine», ricordando che anche un civile è stato ferito e chiedendo di pregare per i feriti. «Credo di parlare a nome di tutti gli americani quando dico che inorridiamo per i fatti di Dallas – ha detto il presidente Usa -. Non ci sono giustificazioni. L’Fbi è in contatto con la polizia della città e tutti i responsabili saranno portati davanti alla giustizia. Giustizia sarà fatta». Obama è poi tornato a parlare di un tema per lui importante, ma su cui è riuscito a fare poco nei suoi due mandati: la diffusione di armi. «Sappiamo che quando le persone si dotano di armi potenti, questo rende attacchi come questi più letali e più tragici. Nei prossimi giorni affronteremo la questione».

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