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Tunnel Tav di Firenze, 5stelle all'attacco di Renzi

Tunnel Tav Firenze: i pendolari contestano il governatore Rossi.Il sottoattraversamento non risolve i problemi

Lavori tunnel tav al Campo di Marte
Lavori tunnel tav al Campo di Marte

FIRENZE – Pubblichiamo volentieri la lettera aperta indirizzata al Sindaco di Firenze e al Presidente della Regione Toscana dal Comitato pendolari del Valdarno. Sono proprio gli interessati che smentiscono il Governatore Rossi, strenuo sostenitore del tunnel anche contro ogni evidenza. Proprio i diretti interessati sostengono e dimostrano che il sottoattraversamento non serve ai pendolari; le interferenze fra linee locali e direttissima sono nel tratto fra Rovezzano e Campo di Marte, non dopo. Un’altra bocciatura delle recenti, inopportune dichiarazioni di Rossi, che ha preso a pretesto le vittime dell’incidente di Andria per rilanciare le sue proposte.

«Gentile Presidente della Regione, Enrico Rossi, Gentile Sindaco di Firenze, Dario Nardella
il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima si sente particolarmente coinvolto nel dibattito in corso sull’Alta Velocità di Firenze, proprio perchè i pendolari del Valdarno sono fra le principali “vittime” delle Frecce e degli Italo sulla linea Direttissima. Vista anche la dichiarazione odierna del Presidente a favore del sottoattraversamento di Firenze e i prossimi incontri con Ferrovie, il Comitato vuole ricordare i punti ritenuti più rilevanti, ma in larga parte ignorati o contraddetti dal dibattito in corso che si legge sui giornali.

1) Non esiste alcun rischio di perdere l’Alta Velocità a Firenze, senza tunnel, perchè dal 2009 l’AV attraversa e ferma a Firenze, a S.M.Novella, ma anche a Campo di Marte, dove attualmente hanno la fermata una ventina tra Frecciargento e Frecciabianca che, via Statuto-Rifredi, vanno direttamente a Bologna e al Nord.

2) Le interferenze fra treni AV e treni regionali sono a Firenze Rovezzano, sulla Direttissima Firenze-Roma, dove c’è il vero “tappo”, e il tunnel non servirebbe a nulla, perchè è previsto a valle, all’altezza delle Cure, e quindi i cosiddetti “inchini” dei treni pendolari alle Frecce, per dare la precedenza nell’ingresso alla linea Direttissima, sono destinati a rimanere anche con il possibile tunnel TAV.

3) La separazione dei flussi fra AV e Regionali esiste già da S.M.Novella verso Prato, Pistoia, Empoli, perchè anni fa fu costruito lo Scavalco di Rifredi, e non a caso, anche senza tunnel, la Regione e Rfi hanno recentemente annunciato di incrementare da settembre prossimo i treni regionali nelle direzioni suddette.

4) La separazione dei flussi fra treni AV e Regionali è vista negativamente dal Valdarno, perchè è stata intesa dalla Regione come lo spostamento dei pendolari dalla Direttissima alla linea Lenta-Storica, per Pontassieve, con aumento dei tempi di viaggio, con ritardi e disservizi vari, e non a caso il Valdarno si è opposto alla sperimentazione, in corso da dicembre 2015, di una coppia di treni interregionali spostati sulla linea Lenta.

5) L’ingresso-uscita per S.M.Novella dei treni regionali per Arezzo-Roma/Foligno proviene in prevalenza dai primi due binari di Campo di Marte, mentre il terzo e quarto binario sono parzialmente in promiscuità con l’AV, e la difficoltà per i treni regionali di accesso in SMN è dovuta prevalentemente ai ritardi di entrata-uscita delle Frecce: una possibile soluzione “di superficie” potrebbe essere la realizzazione di un quinto binario.

6) L’Accordo Quadro Regione Toscana e Rfi dello scorso 1 aprile prevede, senza il tunnel, non solo l’incremento dei treni regionali, per Prato e Pistoia, per Empoli. ma fra l’altro anche un nuovo binario S.M.Novella-Rifredi e il quadruplicamento della tratta Statuto-Rifredi, incrementando in futuro i collegamenti Campo di Marte-Rifredi a servizio di treni AV e regionali.

7) Nell’Accordo Regione-Rfi è prevista anche la presunta novità del sistema di segnalamento ERTMS, che permetterebbe treni a distanza di tre minuti, l’uno dall’altro, ma i tre minuti di distanziamento di sicurezza sono già in vigore e corrispondono ai tempi di attesa degli “inchini” quotidiani all’AV dei treni dei pendolari del Valdarno, per entrare in Direttissima a Rovezzano, e il problema sarà invece la conferma della garanzia che anche i treni regionali siano attrezzati per l’ERTMS.

8) Con l’ultimo accordo nazionale sulla Tav di Firenze, del 3 agosto 2011, il Comune di Firenze e la Regione si impegnavano a indicare a Rfi il possibile futuro treno metropolitano fiorentino, le sue articolazioni e frequenze, ma non ci risulta che Comune e Regione abbiano presentato alcun piano sui livelli di esercizio, salvo quanto è previsto nell’Accordo Quadro fra Regione e Rfi dello scorso aprile.

9) Se fosse cancellato il sottoattraversamento Tav di Firenze, le risorse risparmiate potrebbero essere utilizzate non solo nel nuovo tracciato di superficie, ma anche reinvestite nel trasporto ferroviario regionale e fiorentino, anche recuperando le fermate e le piccole stazioni cancellate nell’accordo del 2011 e acquistando altri nuovi treni regionali per i pendolari.

10) Il Presidente Rossi dichiarò nell’estate 2014, che non avrebbe firmato alcun contratto con Trenitalia, “finché non sarà garantito che i treni regionali passino avanti all’alta velocità, i pendolari hanno diritto ad arrivare in orario”, ma intanto gli inchini continuano e il nuovo contratto sta per essere firmato, e non è chiaro, se il contratto prevede un investimento importante, già suggerito nell’accordo del 2011: nuovi treni regionali superveloci capaci di arrivare a 200 km/h, così da favorire e facilitare la promiscuità fra Regionali e Frecce sulla Direttissima.
Ringraziando per l’attenzione, si inviano distinti saluti.Maurizio Da Re, portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima»

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