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Metalmeccanici, Firenze: presidio e incontro con i sindaci. C’era anche Maurizio Landini, Segretario Fiom

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FIRENZE – Daniele Calosi, Segretario Fiom Firenze, ha spiegato così il senso del presidio dei metalmeccanici davanti alla prefettura di Firenze e il successivo incontro di una delegazione con alcuni sindaci: «Come Fiom di Firenze abbiamo preferito, in occasione di questo sciopero, non fare cortei ma iniziative di fronte ai cancelli delle fabbriche per dimostrare ai datori di lavoro che le nostre idee sono condivise dai lavoratori. Inoltre, abbiamo richiesto un incontro a voi Sindaci dei territori dopo aver visto il vostro impegno in varie occasioni, non ultima quella del Toscana Pride. Ma i diritti sono diritti, quindi speriamo di vedervi a fianco dei lavoratori che stanno lottando per il loro diritto ad avere un Contratto nazionale».

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Il Segretario generale Fiom Maurizio ‪Landini‬ Ha poi preso la parola per spiegare ai sindaci intervenuti la situazione della trattativa con Federmeccanica/Assistal e l’importanza e il diritto per i lavoratori ad avere un Contratto nazionale che li tuteli e investa sulla qualità del lavoro.

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Al termine lo stesso Landini, parlando con i giornalisti, ha affermato: «non si sblocca la trattativa vuol dire che le imprese si assumono la responsabilità di aprire un conflitto molto forte nel nostro Paese. Non fare il contratto nazionale in Italia del settore che produce più ricchezza ed è il più importante – ha spiegato Landini – vuol dire usare questa crisi per far saltare i diritti ed abbassare ulteriormente le tutele del lavoro. E’ evidente quindi che in questo mese di luglio abbiamo deciso che in tutte le città, oggi anche a Firenze, di uscire dalle fabbriche, dai luoghi di lavoro, e di informare le istituzioni, le forze politiche di quello che sta succedendo». E ha proseguito: «Il Governo ha già fatto dei disastri consistenti: penso al Jobs act, penso al fatto che i lavoratori oggi sono licenziabili, penso al fatto che oggi ci sono meno tutele e meno ammortizzatori sociali. Non è che è stato distratto – ha aggiunto – ha scelto di stare dalla parte delle imprese, di stare contro i diritti delle persone che lavorano. Su questo la Cgil ha raccolto migliaia di firme, le ha depositate e già alla primavera del prossimo anno ci saranno i referendum per cancellare le cose sbagliate del Jobs act, cancellare i voucher, cancellare una riforma sbagliata della scuola. Da questo punto di vista penso che sarebbe molto importante che in questa fase il governo facesse un provvedimento per defiscalizzare gli aumenti del contratto nazionale di lavoro, per permettere in questo modo alle persone di avere un ritorno economico e alle imprese di avere meno costi.»

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