Ivrea, morti per amianto: condannati i fratelli De Benedetti e Corrado Passera
IVREA – Il caso delle tante morti a Ivrea a causa dell’amianto è arrivato ad una prima conclusione. Il tribunale di Ivrea ha condannato a 5 anni e due mesi Carlo De Benedetti imputato nel processo per le morti degli ex operai Olivetti. I giudici hanno praticato uno sconto al proprietario di Repubblica, in quanto l’accusa aveva chiesto nei suoi confronti 6 anni e 8 mesi per omicidio colposo e lesioni. In tutto sono state irrogate 13 condanne, al fratello Franco De Benedetti inflitti 5 anni e due mesi. All’ex ministro Corrado Passera un anno e 11 mesi. Fra i tre assolti figura Roberto Colaninno, che era chiamato in causa per un solo caso di lesioni colpose.
Stupore nel commento di Carlo De Benedetti, che evidentemente non si aspettava la condanna: «Sono stupito e molto amareggiato per la decisione del Tribunale di Ivrea di accogliere le richieste manifestamente infondate dell’accusa. Sono stato condannato per reati che non ho commesso». De Benedetti annuncia che presenterà ricorso in appello, «fiducioso della totale estraneità rispetto ad accuse tanto infamanti quanto del tutto inconsistenti». «Sono stato condannato per reati che non ho commesso – afferma De Benedetti – come ha dimostrato l’ampia documentazione prodotta in dibattimento sull’articolato sistema di deleghe vigente in Olivetti e sul completo e complesso sistema di tutela della sicurezza e salute dei lavoratori, da me voluto e implementato fin dall’inizio della mia gestione. I servizi interni preposti alla sicurezza e alla salute dei lavoratori e alla manutenzione degli stabili non mi hanno mai segnalato situazioni allarmanti o anche solamente anomale in quanto, come emerso in dibattimento, i ripetuti e costanti monitoraggi ambientali eseguiti in azienda hanno sempre riscontrato valori al di sotto delle soglie previste dalle normative all’epoca vigenti e in linea anche con quelle entrate in vigore successivamente. È stato inoltre ampiamente dimostrato in dibattimento che la società non ha sicuramente acquistato talco contaminato da fibre di amianto fin dalla metà degli anni ’70». «Sono vicino alle famiglie dei lavoratori coinvolti – conclude De Benedetti – ma ribadisco ancora una volta che durante la mia gestione l’ Olivetti ha sempre tenuto nella massima considerazione la salute e la sicurezza in ogni luogo di lavoro».