Francia, terrorismo: un politico socialista e musulmano invita i suoi a far pulizia in casa propria
Un interessante articolo pubblicato sul quotidiano francese Le Figaro dimostra come in Francia ci sia una reazione anche del mondo islamico nei confronti degli attentati sanguinari compiuti dai sostenitori del califfato. Esemplare è un’intervista rilasciata al giornale La Provence dal vicesindaco di Avignone, Amine El Khatmi, musulmano e socialista. Il quale difende con convinzione il valore della laicità dello Stato e non esita a criticare coloro che, nella sua famiglia politica, “rimangono arroccati sugli ideali sessantottini”.
Si schiera su posizioni distanti da molti esponenti del suo partito, anche perché gli ultimi attentati hanno fatto esplodere la sua rabbia. Afferma il vicesindaco: “Ho fiducia nell’azione di Manuel Valls e Bernard Cazeneuve. Ma possiamo andare oltre. Dobbiamo espellere gli imam stranieri che professano ideologie contrarie al nostro ordinamento” e invita i musulmani a “farsi carico della situazione e far pulizia in casa propria. Che si cominci da qui. Perché c’è troppa complicità, troppa tendenza a lasciare le cose come stanno “. Lamenta che “alcuni eletti, anche nella sua città, si sono assicurati elezione e rielezione con la promessa di assicurare la pace sociale, facendo apparire intendimenti diversi da quelli reali solo per conquistare un pacchetto di voti. Ci sono persone che dalla tribuna si proclamavano repubblicani e laici ma, appena scese dal podio, sarebbero state scoperte in qualche cantina insieme a imam salafiti”.
Lo scorso gennaio El Khatmi era stato minacciato e insultato sui social media per aver criticato l’intervista rilasciata a France 2 da un soggetto vicino a un movimento filoislamico di ultrasinistra (Parti des indigènes). “Ora, quando si dice una parola sull’Islam, si viene trattati da islamofobi. Islamofobia è un concetto politico creato per soffocare la critica della religione”. Invita a “non aver paura di denunciare gli eccessi osservati, nonostante questa spada di Damocle”.
A differenza di molti colleghi di partito Amine El Khatmi si rifiuta di “negare la realtà”, di far parte di quelli “che non vogliono stigmatizzare”. E invita la sua parte religiosa e politica a prendere coscienza della richiesta di fermezza nei confronti di questi movimenti, avanzata dalla maggior parte dei cittadini: “Anche gente ragionevole, né estremista né violenta né fascista, comincia a dire basta. Dovete ascoltarla”.
Parole molto dure, provenienti da un politico che invita politici e musulmani a prestare attenzione alle richieste sempre più pressanti dell’opinione pubblica. I francesi sono sempre più colpiti dai misfatti efferati che hanno insanguinato l’Europa e la Francia in particolare, e chiedono perciò protezione e interventi decisi da parte delle loro autorità.
In Italia, invece, il mondo politico non parla con questa chiarezza: siamo infestati da dichiarazioni fumose, ipocrita retorica buonista, inviti all’accoglienza senza limiti (in questi proclami destinati più che altro a fomentare l’intolleranza eccelle la presidente della Camera, che nel teatrino della politica recita quotidianamente con grande impegno la parte della samaritana laica/chic). Purtroppo deve ancora apparire all’orizzonte un Amin El Khatmi italiano.
Per chi volesse leggere l’articolo direttamente sul quotidiano citato questo è il link: Le Figaro