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Aferpi: sindacati, percorso di rilancio tortuoso e complesso. Sinistra Italiana, Presidente Rossi e Governo non facciano i pesci in barile

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PIOMBINO – La CGIL Toscana, che ha partecipato all’incontro al MISE su Aferpi, ha colto aspetti positivi che riguardano sostanzialmente buona parte dei punti che da tempo venivano richiesti. Importante l’impegno che Aferpi ha confermato a partire dall’acquisto del forno elettrico per arrivare ad assumere tutti i lavoratori alla data del 6 novembre, come previsto dall’accordo siglato due anni fa.

CGIL – La CGIL ritiene necessario procedere alla proposta avanzata di tornare a Roma nella prima quindicina di settembre per confrontarsi sugli ammortizzatori sociali, e nella seconda quindicina per sviscerare insieme il cronoprogramma che Aferpi sta portando avanti. Sicuramente il percorso da fare è tortuoso e complesso, ma la CGIL Toscana ritiene importante stendere un invito affinché tale percorso sia portato avanti tutti insieme, sindacato, istituzioni, Regione, Comune, come è stato per tutti i momenti della vertenza. Esprimiamo solidarietà a Mauro Faticanti e Luciano Gabrielli della Fiom Cgil, che sempre si sono spesi in prima linea per cercare le migliori soluzioni per tutti i lavoratori, e che hanno ricevuto offese da chi inveisce dicendo inesattezze”.

UGL – Siamo pronti ad avviare tutte le riflessioni necessarie a far partire al più presto il progetto per il sito ex-Lucchini di Piombino, purché Aferpi sia trasparente e tempestiva nell’informare i lavoratori e i loro rappresentanti”. Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici con delega alla Siderurgia, Daniele Francescangeli, all’indomani del tavolo al ministero dello Sviluppo economico fra azienda e parti sociali al quale ha partecipato il viceministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova. “I punti fermi, che riteniamo confermati in assenza di novità rilevanti, sono la garanzia di ricollocazione di tutti i lavoratori coinvolti – aggiunge Francescangeli – e il mantenimento degli accordi presi in merito al piano di rilancio che prevede sviluppi nella siderurgia, nell’agroalimentare e nella logistica”.

SI TOSCANA A SINISTRA – Molto duro nei confronti delle istituzioni il comunicato diramato da Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì -Toscana a Sinistra: «ieri a Roma i sindacati dei metalmeccanici hanno incontrato il Governo, il Presidente Rossi e l’azienda AFERPI. Davanti al Ministero, in presidio, vi erano i lavoratori di Piombino, arrivati in pullman dalla Toscana per difendere il posto di lavoro ma anche per garantire un futuro alle acciaierie. A noi pare che l’incontro presso il Mise non sia andato bene. Da parte dei lavoratori e delle loro rappresentanze è stato ribadito all’azienda che deve dar corso agli impegni presi: i due forni devono iniziare a funzionare nei termini concordati e per la quantità produttiva prevista dall’accordo che è sottoscritto a suo tempo da tutte le parti, in particolare dal governatore Rossi; la salvaguardia dei livelli occupazionali oggi presenti, senza ricorso alla cassa integrazione; un serio piano di sviluppo industriale che mantenga la produzione di acciaio di qualità à Piombino. Il governo ed il presidente Rossi hanno fatto “i pesci in barile”, confermando attenzione ai piani aziendali e riservandosi di prendere una posizione alla fine di settembre. Noi continuiamo a pensare che L’AFERPI non sia purtroppo credibile, né sul piano industriale né su quello finanziario. Il Governo e la Regione non possono più perdere tempo. Piombino è una questione nazionale: la Regione e Renzi ne prendano atto. Siamo con i lavoratori e siamo perché si sviluppi il massimo di mobilitazione e le azioni necessarie per un’ampia e democratica consultazione dei lavoratori. Dopo questi ultimi risvolti, acquista maggior senso la nostra proposta di un consiglio regionale straordinario da tenersi a settembre a Piombino. Così come è stato per la Piaggio di Pontedera in anni passati, se le trattative tra le parti sociali, le istituzioni nazionali, regionali e locali e l’azienda algerina non daranno esiti positivi, chiediamo una task force della Giunta regionale che segua, giorno per giorno, una vicenda decisiva per l’economia Toscana. E chiediamo che sia valutata seriamente la possibilità dell’acquisizione pubblica di quote azionarie della ex Lucchini con la creazione di un sistema misto d’impresa a garanzia del futuro del polo piombinese e delle politiche industriali nazionali in questo settore strategico.»

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