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Pubblica amministrazione: rinviata a dicembre l’eliminazione dei faldoni di carta dagli archivi. Ci saranno fascicoli informatizzati

Bando-editoria-digitale

ROMA – Per la pubblica amministrazione si tratta di una rivoluzione copernicana. Saranno eliminate scartoffie, risme di carta, cartelline, faldoni, armadi e archivi, fax. Ma la grande novità è stata rimandata: dal 12 agosto tutti i Comuni e tutti gli enti pubblici avrebbero dovuto usare esclusivamente documentazione digitale, fin dall’inizio per ogni nuova pratica. Da ex prefetto ricordo il tempo che ho perso, in tutta la mia carriera, nelle lunghe e complicate operazioni di scarto degli atti di archivio per liberare spazi e non essere sommersi dalle carte. Per fortuna ogni tanto l’acqua delle fogne invadeva il sotterraneo di deposito e quindi lo scarto delle scartoffie era automatico, con grande sollievo degli operatori.

Per esperienza personale so che le innovazioni nella pubblica amministrazioni sono dure a realizzarsi. Molti uffici non sono ancora pronti e quindi slitterà a dicembre l’obbligo per le Pubbliche amministrazioni di abbandonare carte e faldoni. La riforma, che come detto doveva scattare il 12 agosto, sarà rinviata di quattro mesi. A posticipare la svolta sarà un decreto a firma Marianna Madia, quello che riscrive molte parti del Codice dell’amministrazione digitale.

Il piano «Pa senza carta» era partito dal 2005 col Codice dell’amministrazione digitale e avrebbe dovuto terminare col decreto della presidenza del Consiglio del 13 novembre 2014 che ha sancito definitivamente la morte della carta, fissato i criteri in grado di assicurare «autenticità, immodificabilità e leggibilità dei nuovi documenti elettronici», e soprattutto introdotto l’obbligo (ma nessuna sanzione) di adeguare tutti i sistemi di gestione informatica per produrre in formato digitale tutti gli originali dei documenti amministrativi. Adesso la nuova proroga.

Quando finalmente la riforma andrà a regime, tutti i documenti saranno accessibili attraverso le schermate di pc, modelli da compilare solo on line, firme digitali per convalidare le varie istanze, pen drive e cloud per conservare ogni tipo di documentazione. Senza limiti di spazio e senza dover continuare sistematicamente a reperire nuovi spazi per ammonticchiare carte.

Molti Comuni, soprattutto i più grandi, già da mesi hanno effettuato il passaggio al digitale, e sono già tantissime pratiche, a cominciare da quelle dell’anagrafe sino alle autorizzazioni edilizie, che possono essere completate on line. Riducendo i tempi, incrementando l’efficienza dei vari enti e ovviamente risparmiando. Basti pensare che col vecchio sistema, ad esempio, per inoltrare una richiesta di autorizzazione edilizia ogni documento andava prodotto in quadrupla copia, dalla mappa catastale alle planimetrie sino ai progetti di dettaglio. Ora si fa tutto on line e, ovviamente, basta caricare una copia sola.

Quest’innovazione si aggiunge a quelle già realizzate, ricetta e fatturazione elettronica, certificati medici online, fascicolo sanitario elettronico e processi telematici. Secondo le stime presentate all’ultimo Forum Pa da soli questi 5 interventi fanno risparmiare 1 miliardo e 935 milioni di fogli di carta all’anno e circa 3,2 miliardi di euro. ma evidentemente il Governo non ha fretta di risparmiare.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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