Sanità toscana: due nuovi robot chirurghi a Firenze (Careggi) e a Grosseto. Si chiamano Da VinciXi
FIRENZE – Un robot è arrivato ieri a Careggi, un altro verrà installato domani, 11 agosto, all”ospedale Misericordia di Grosseto. Entrambi sono i sistemi robotici più avanzati, i ”Da
Vinci Xi”, che vanno a sostituire, a Careggi una macchina in prova, e a Grosseto una macchina ormai obsoleta. Con questi nuovi arrivi, spiega un comunicato della Regione Toscana, la
rete per la chirurgia robotica della Toscana conta 11 robot: 10 per gli interventi sui pazienti, più uno per la Scuola internazionale di Grosseto.
“Per la nuova sanità la chirurgia robotica è un settore fondamentale – dice l”assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – La chirurgia del futuro sarà sempre meno invasiva e l’utilizzo del robot per interventi ad alta complessità sarà sempre di più lo standard negli ospedali. In Toscana abbiamo voluto riorganizzare la chirurgia robotica intorno a un’idea guida: fare della robotica una sorta di grande istituto, da governare come struttura unica” Inoltre “abbiamo ricostituito il Comitato scientifico del polo robotico regionale, coordinato da Franca Melfi, chirurgo toracico e responsabile del Centro di
chirurgia robotica dell”AOU Pisana, con il compito di dettare le linee guida per una maggiore appropriatezza d”uso e di verificare e monitorare i risultati”.
Nel mondo, spiega lo stesso comunicato stampa, in particolare in Usa ed in Europa, si assiste a un incremento esponenziale di interventi chirurgici robotici. Ma accade anche che questi
sistemi vengano sottoutilizzati o utilizzati in modo inappropriato, con conseguente incremento dei costi ma anche di complicanze lì dove se ne fa un uso occasionale. La Regione
Toscana ha precorso i tempi, utilizzando la robotica, ma scegliendo anche di governarla: il Comitato tecnico scientifico per la chirurgia robotica ha il compito di garantire appunto la
buona applicazione della chirurgia robotica e il monitoraggio degli ”outcomes” clinici nelle varie sedi. In Toscana sono in funzione apparecchiature robotiche in
ciascuna delle tre aree vaste. Oltre che permettere un”ottimizzazione della resa e quindi un contenimento dei costi, la distribuzione uniforme di sistemi per la chirurgia robotica
sul territorio regionale è importante, perché definisce un nuovo assetto organizzativo che di fatto garantisce omogeneità delle prestazioni su tutto il territorio e quindi la possibilità da
parte di tutti i cittadini di usufruire di una chirurgia mininvasiva.