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Omicidio stradale: presidenti Aci e Asaps, in tre mesi la legge è servita a poco. 33 morti come nel 2015

Presidio omicidio stradale
Presidio omicidio stradale

ROMA – Non mostra segni di flessione il fenomeno della pirateria stradale. A dirlo è il Report Asaps – Associazione sostenitori amici polizia stradale – sul primo semestre 2016, che parla di una crescita del 14,9% degli incidenti con omissione di soccorso, di più feriti (+15,4%) a fronte però di un calo del numero delle vittime, 52 rispetto alle 61 (-14,7%). I dati del primo semestre 2016 dicono che gli episodi gravi di pirateria (omissione di soccorso negli incidenti con feriti o morti) sono stati 556 contro i 484 del 2015.

ASAPS – Ma Asaps analizza anche i primi dati dopo l”entrata in vigore della norma sull’Omicidio stradale. “Nei 3 mesi dall’entrata in vigore gli episodi sono aumentati del 20%, i feriti del 16,9% mentre è rimasto identico il numero dei morti 33 come nei mesi di aprile, maggio e giugno 2015”. Ad aprile, maggio e giugno 2016 gli episodi gravi di pirateria stradale sono stati 294, contro i 245 dello stesso trimestre del 2015. I feriti sono stati nello stesso trimestre 366, mentre nel 2015 erano stati 313, +16,9%. Ma è sui decessi che il dato si fa deludente in quanto le persone uccise da pirati della strada nel trimestre sono state 33, esattamente lo stesso numero del 2015.

REGIONI – Quanto alla distribuzione nelle regioni sono 59 le omissioni di soccorso gravi nel Veneto, 58 sia in Lombardia sia nel Lazio, 51 in Toscana, 50 in Campania, 49 in Emilia-Romagna, 39 in Sicilia, 37 in Puglia, 35 in Liguria. Per Giordano Biserni, presidente Asaps, solo a fine 2016 “potremo farci un”idea più chiara dell”andamento della pirateria stradale”, visto che “non era pensabile che la legge sull”Omicidio stradale (ancora poco conosciuta e con qualche non indifferente difetto costruttivo) potesse incidere sul dato generale della sinistrosità”. Inciderà invece per Biserni sul dato della giustizia. Per incidere positivamente sulla sinistrosità grave servono invece, “controlli sulle strade con un ”ritorno” di un numero adeguato di agenti in divisa sulle strade, anche di notte”.

ACI – “Come temevamo il reato di omicidio stradale, così com”è concepito, non solo non funziona, ma è controproducente”. Lo dichiara il Presidente dell”Automobile Club d”Italia, Angelo Sticchi Damiani, commentando i dati del report ASAPS che fa il punto sui primi tre mesi dall”entrata in vigore della nuova norma. Secondo Sticchi Damiani, i “dati evidenziano, infatti, la sostanziale stabilità del numero di morti sulle strade a fronte di un aumento del 16% dei feriti e, soprattutto, della crescita del 20% degli episodi di pirateria. Sono troppi – spiega – i conducenti che, contravvenendo al più ovvio dovere civile e morale, dopo aver provocato un incidente, vengono sopraffatti dalla paura delle conseguenze e optano per la fuga. Come abbiamo già evidenziato durante le fasi di dibattimento della legge, non è pensabile che, per chi si ferma a prestare soccorso, scattino automaticamente le manette. Il rischio è che non si fermi più nessuno e che le omissioni di soccorso aumentino esponenzialmente. È vero che tre mesi sono troppo pochi per tracciare un bilancio, ma è fondamentale intervenire sulla norma prima che queste criticità rischino di compromettere le ragioni, validissime, che hanno guidato la mano del Legislatore.

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