Pisa calcio: fra società e l’ex allenatore Gattuso è guerra aperta, scambio di accuse
PISA – Mentre non si definisce la situazione societaria e la tifoseria è sempre in agitazione, Britaly Post, proprietaria del Pisa e Rino Gattuso si scambiano feroci accuse.
SOCIETÀ – Cominciamo dalla società che ha emesso il seguente comunicato: Nonostante “tutti i desiderata di Gattuso siano stati soddisfatti e al ritorno da un ritiro pienamente soddisfacente, lo stesso si è dimesso accusando la società di inadempienze, tutte da dimostrare”. Lo scrive Britaly Post, la società londinese che fa capo a Fabio Petroni ed è proprietaria del Pisa. Britaly sottolinea che “rispetto alla relazione dal club il 7 luglio, la Covisoc non ha formulato rilievi nei confronti del Pisa concedendo la licenza nazionale Gattuso ha finito per ritenere inaccettabile la nomina da parte della società di Gianluca Colonnello come tecnico della primavera, probabilmente solo perché la persona sfuggiva al suo totale controllo rispetto al club Dalle dimissioni di Gattuso all’incitamento della piazza il passo è stato immediato: il 3 agosto scorso è stato impedito lo svolgimento dell’amichevole con il Celta Vigo e, fatto ancora più grave, le forze dell’ordine hanno consigliato di annullare la partita piuttosto che ripristinare la legalità”.
GATTUSO: A stretto giro di posta la replica del tecnico: La lettera aperta di Britaly Post, proprietaria del Pisa “contiene svariate inesattezze, ricostruisce la vicenda della cessione del club in maniera arbitraria e soprattutto fornisce della mia persona una rappresentazione falsa e inaccettabile”. Rino Gattuso che replica a stretto giro di posta con un’altra lettera inviata al sindaco. “Mi si dipinge nella sostanza – scrive l’ex tecnico nerazzurro – come un irresponsabile agitatore di folle, adombrando addirittura un mio ruolo attivo per indirizzare la vendita della società. Una simile ricostruzione dei fatti non solo non è veritiera, ma lede la mia immagine di professionista e mi mette al centro di un’inaccettabile strumentalizzazione. Io sono un allenatore professionista e come tale merito di essere trattato. Se il 31 luglio scorso ho deciso di fare un passo indietro, è stato perché non intendevo più lavorare con Britaly Post(…): non sussistevano le condizioni per svolgere in maniera seria e professionale il mio lavoro e quello della squadra”.
Attendiamo la reazione dei tifosi che, come noto, sono tutti dalla parte di “Ringhio”. Ma anche la risposta delle Forze dell’ordine, nei confronti delle quali sono state lanciate gravi accuse da parte della Società.