Migranti: protestano a Pistoia per le susine ammaccate, ai fiorentini bisognosi il Comune distribuisce cibo avanzato
FIRENZE – La Toscana solidale e munifica con profughi, richiedenti asilo, immigrati in genere, anche se per la maggior parte clandestini, offre in questo mese di agosto esempi insospettati di come la presenza massiccia di ospiti sbarcati nel nostro Paese possa turbare la pacifica convivenza. A Capalbio continuano le schermaglie fra sindaco e Governatore Rossi, che rimprovera ai residenti e villeggianti vip e della sinistra radical chic di non voler accogliere i profughi, ma anche di non accettare qualsiasi intervento pubblico, anche per infrastrutture, che possa turbare il loro agiato e dorato soggiorno.
I migranti invece non solo offrono spesso lo spettacolo, indecoroso, di nullafacenza a spese nostre, stando per ore a parlare con telefonini di ultima generazione, che noi neppure ci sogniamo, ma protestano anche se talvolta il cibo, loro dato gratuitamente, non è di loro assoluto gradimento, o se wi-fi e televisore (beni come noto di estrema necessità) non funzionano.
Ma le istituzioni toscane si sforzano al massimo per soddisfare (a spese nostre) le richieste di questi ospiti, sperando che forse fra qualche anno, ottenuto il diritto di suffragio, saranno riconoscenti e voteranno in massa per Renzi e c.
Oggi registriamo un episodio e una proposta che, se posti a raffronto fra loro, ci fanno capire come le amministrazioni pubbliche della nostra regione si adoperino incessantemente per blandire i migranti, anche quelli che non avrebbero alcun diritto, e mettano in secondo piano le esigenze dei cittadini toscani. Infatti mentre i profughi sono serviti e riveriti di tutto punto a spese della collettività, il comune di Firenze ha messo in campo un ambizioso progetto, definito Avanzi-amo, che prevede la distribuzione degli avanzi delle mense scolastiche ai fiorentini bisognosi. Dunque c’è chi viene ospitato in alberghi e rifocillato a volontà e chi deve accontentarsi degli avanzi per tirare avanti alla meno peggio. Questa è l’Italia di Renzi, Rossi e Boldrini.
Me vediamo più in dettaglio i due episodi ai quali accennavo.
PISTOIA. Protesta dei richiedenti asilo . Un gruppo composto da una trentina di migranti, ospitati all’albergo Arcobaleno di Sammommè, ha inscenato una protesta, con cartelli (hanno il tempo di organizzarsi bene, non fanno nulla) davanti alla prefettura di Pistoia. Volevano chiedere direttamente al prefetto, Angelo Ciuni, perché nel cibo loro offerto c’erano alcune susine ammaccate sul fondo di una cassetta e protestare perché un televisore non funzionava. Sui cartelli esposti c’era scritto “Non c’è buono mangiare, anche acqua”, “Sofriamo tanto”. Inoltre chiedono di accelerare le procedure per la concessione o meno della richiesta di asilo, per le quali lamentano un tempo di esame vicino ai nove mesi. Sotto lo sguardo vigile delle Forze dell’ordine sono stati convinti a recedere dalla richiesta e a discutere dei problemi con gli operatori della cooperativa Arké, che gestisce l’accoglienza. Credo che in certe occasioni sarebbe opportuno far capire a questa gente che o accettano quel che passa il convento o se no nessun problema, se ne tornino a casa loro.
FIRENZE – Lodevole iniziativa del Comune di Firenze. A partire dal prossimo anno scolastico il cibo avanzato nelle mense delle scuole sarà recuperato e ridistribuito ai più bisognosi. Lo prevede il progetto ‘Avanzi-amo’, approvato dall’amministrazione comunale su proposta della vicesindaca e assessora all’istruzione Cristina Giachi. “Da anni – ha ricordato Giachi – operiamo anche nelle scuole per introdurre la cultura della limitazione degli sprechi alimentari, con una serie di interventi. L’educazione al consumo consapevole del pasto e ad evitare gli sprechi deve partire già dalle scuole dell’infanzia. Con il nuovo progetto, tutto il cibo non consumato nei refettori delle scuole di Firenze verrà raccolto e donato gratuitamente a chi ne abbia bisogno. Al momento il protocollo d’intesa è previsto con la Caritas Onlus di Firenze ma è aperto a successive adesioni di altre organizzazioni no profit.