Fiorentina battuta da una zampata di Higuain. Vince la Juve (2-1) e non basta Kalinic. Borja in tribuna (sul piede di partenza?). Pagelle
TORINO – Decide mister cento milioni: Higuain entra e segna. Smorzando l’esultanza dei tifosi viola che stavano ancora festeggiando il gol del momentaneo pareggio di Kalinic. Il Pipita, freddo e implacabile, dimostra subito di essere stato un buon investimento. Ma mette anche in tutta evidenza la fragilità della difesa della Fiorentina. Che ha giocato una partita tutto sommato dignitosa, soffrendo molto nel primno tempo, e uscendo benino nella ripresa, soprattutto dopo l’ingresso in campo di Tello e Carlos Sanchez. Personalmente non avrei tolto il debuttante Federico Chiesa, probabilmente il migliore dei primi, arrancanti 45 minuti della Fiorentina. Avrei tolto semmai Ilicic, per nulla utile nel sostegno a un Kalinic che, viceversa, si è battuto con grande impegno, al servizio della squadra. Riuscendo anche a segnare, nella ripresa, un gran gol di testa sul cross di Ilicic da calcio d’angolo. Ecco, lì la Fiorentina ha sbagliato: doveva aggredire la Juve in quel momento, cercando di sfruttare l’eventuale stordimento per la botta incassata. Sousa ha sbagliato a tenere in campo Ilicic. E ha sbagliato nella tattica troppo rinunciataria del primo tempo. Così come, se fossi stato lui, non avrei tolo Federico Chiesa, protagonista di un primo tempo molto buono. Certo, l’esperienza e il peso specifico dei giocatori della Juve hanno fatto la differenza. Soprattutto è stato decisivo Higuain, più o meno sull’unico vero pallone toccato in tutta la sua (breve) permanenza in campo. Così come hanno fatto pesare la loro presenza Chiellini (suo il cross per il primo gol di Khedira) e Bonucci. Due mastini. La Fiorentina è cresciuta nella ripresa, arrivando addirittura a far innervosire Allegri. Ma non basta. Ci vuole più organizzazione di gioco, più potenza in difesa. Dove si spera che arrivi il rinforzo tanto atteso. Non buona la prima dei viola. E conta poco dire che, comunque, l’avversario era la squadra che ha dominato gli ultimi campionati e che si appresta a fare ancora la parte del leone. Ma per i tifosi viola, diciamolo francamente, perdere di misura sul campo della Juve non basta davvero.
BORJA – La notizia arriva alla comunicazione delle formazioni. Borja Valero non c’è. Ufficialmente infortunato: non ce l’avrebbe fatta. Non va nemmeno in panchina. In tribuna stampa serpeggia il sospetto che stiano andando avanti trattative segretissime con la Roma. La tifoseria viola non prenderebbe bene un addio di Borja, che a Firenze ha saputo conquistare stima e tanto affetto. Al suo posto il giovane Federico Chiesa, che secondo Paulo Sousa sta progredendo rapidamente e potrebbe essere, addirittura, il futuro capitano della Fiorentina. Per il resto formazione scontata. In panchina Pepito Rossi. Inizialmente gli viene preferito Ilicic. Anche Allegri non ha cambiato moltissimo. In panchina ha un patrimonio: circa 150 milioni, con Higuain, Pjanic, Pjaca e gli altri. In campo, fra i nuovi, solo Dani Alves, ex Barcellona. Stadium tutto esaurito. Primo brivido sulla schiena dei tifosi viola: papera di Tatarusanu che sbaglia il rinvio e regala la palla a Khedira che però calcia male e la manda alta. I bianconeri dominano a metà campo, grazie a un palleggio disinvolto e preciso. Reclamano un rigore (8’) per un presunto fallo di mano di Astori. Ma l’arbitro Massa è lì e non ha dubbi: involontario. Proseguire. I viola, un po’ arrancanti, cercano di prendere le misure agli avversari. E riescono a chiudere bene ogni varco.
CHIESA – Al quarto d’ora la Fiorentina si fa viva in area bianconera. Buffon esce su Kalinic, perde il pallone ma lo recupera rapidamente. Il debuttante Federico Chiesa ci mette subito l’anima. E mostra subito un gran numero conquistando palla a metà campo. Bravo questo ragazzo: babbo Enrico, già bomber viola, sarà contento. Poi Chiellini (22’) brutalizza Kalinic, lo atterra di forza mentre il croato sta scappando. L’arbitro lo redarguisce, ma non alza il cartellino. Eh no caro signor Massa, non si può essere di manica così larga. La Juve non ha bisogno di regali. Dybala (29’) mete paura con un tiro a rientrare da fuori area, che però finisce fuori. La Fiorentina reagisce, Kalinic fa paura ma Barzagli e Bonucci lo mettono in mezzo e lo fermano, anche picchiandolo. Come fa, dl resto, Dani Alves, dall’alto suo mestiere, con Federico Chiesa. Colpito con un calcio al petto.
KHEDIRA – Ma al 37’ l’azione avvolgente della Juve viene premiata: cross di Chiellini da sinistra del limite dell’area e grande girata di testa di Kedira, solo a centro area, che batte Tatarusanu . Il quale la tocca appena. Brutto colpo per i viola. Al quale, poco dopo, se ne aggiunge un altro: ammonito Kalinic per fasllo su Bonucci a centrocampo. Ma quando è stato colpito lui, il centravanti viola, non c’era niente? Ahi, ahi arbitro Massa. Che si ripete quasi subito: Vecino tocca Dybala. E rimedia il giallo. Chiesa viene ripetutamente atterrato, ma nessun bianconero finisce sul taccuino dell’ineffabile arbitro ligure. E si arriva al riposo con la Juve in vantaggio. La Fiorentina dove è mancata? Ovviamente in difesa. Si lascia troppo spazio ai bianconeri che vanno invece contrastati e pressati. E le ripartenze sono state un po’ sterili. Bene l’abbiamo detto, Federico Chiesa. E assai volenteroso Kalinic. Poco incisivo, quasi inesistente, Ilicic. Non ha dato nessun aiuto a Kalinic. Si è sentita l’assenza di Borja Valero? Secondo me sì. In una partita di contenimento, Borja fa sempre sentire il suo peso. Se ne andrà? Non lo escluderei.
TELLO – In avvio di ripresa Sousa toglie forse il migliore: Chiesa. In campo Tello. Che va a destra, mentre Bernardeschi viene spostato a sinistra. Avrei tolto Ilicic, ma evidentemente Sousa ha un’altra idea. La partita comunque non cambia: la Juve continua a macinare gioco. I viola provano a reagire: Kalinic va via bene, ma Barzagli lo falcia. E finalmente viene ammonito. Prova qualche sortita la Fiorentina. Kalinic tenta qualche sortita in contropiede ma è troppo solo. E Ilicic, che dovrebbe giocare alle sue spalle, è sempre più un fantasma.
KALINIC – Sousa manda in campo il nuovo arrivato, il colombiano Carlos Sanchez. Mentre Allegri gioca il suo costoso jolly: Gonzalo Higuain. Il Pipita sostituisce Mandzukic. Migliora la Fiorentina cambiando modulo. E improvvisamente arriva il pareggio. Carlos Sanchez apre per Tello che conquista un angolo. Batte Ilicic: pallone teso in area per Kalinic che colpisce di testa inesorabilmente. E’ gol. Lo schema di Sousa ha dato il suo frutto. Ma ora bisognerebbe insistere. Invece arriva il raddoppio bianconero. Khedira, sempre lui, si trova un bel pallone fra i piedi in area. La difesa viola cerca di far muro, il pallone cambia traiettoria, va sulla sinistra, dove è in agguato Higuain. Che piazza la zampata vincente. Ahi: due a uno. Il Pipita fa vedere subito di essere stato un buon investimento. Ma che dire della difesa viola? Fragile, troppo fragile. Spèecie se messa di fronte a un marpione opportunista come Higuain. Sousa prova l’ultima mossa: fuori Ilicic (finalmente) e in campo Pepito Rossi. Juve che insiste: gran tiro di Lemina da fuori area (36’) ma stavolta Tata risponde bene con una bella parata in tuffo. Fuori Dybala. Entra Evra. Allegri si copre, anche inserendo Hernanes al posto di Khedira. Riprova la Fiorentina: Tello serve Vecino in piena area. Conclusione alta. Cinque minuti di recupero. I viola ci provano. Invano. Vince la Juve. Sia pure di misura. E Sousa, almeno stasera, non merita la sufficienza.
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Pierluigi
Solita squadra del campionato scorso, a cominciare dai rinvii del portiere, che fanno rabbrividire.
Con una sola punta si va poco lontano, avremo la conferma quando le squadre di seconda fascia (forse ci siamo anche noi) verranno a fare il catenaccio a Firenze.
Se son rose fioriranno, per ora mi sembrano solamente que fiorellini di campo di colore giallo, volgarmente detti “pisciacani”