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Tasse: consumatori e minoranza Pd portano le prove che sono aumentate. Piccata la reazione di Renzi

renziROMA – I consumatori contestano le ripetute e roboanti, stucchevoli affermazioni del premier: le tasse col mio governo sono calate. Ormai non ci crede più nessuno, non per nulla il pubblico della Versiliana ha apostrofato Renzi con l’epiteto di Pinocchio. Leggendo i dati Istat, affermano correttamente i consumatori, «la pressione fiscale, non è affatto diminuita, ma è aumentata come tutti gli altri indicatori economici pubblicati alla data del 31 dicembre 2015, mentre per i primi 6 mesi del 2016, fanno fede le entrate tributarie e contributive aumentate nel loro complesso rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente». I numeri non sono chiacchiere e su quelli debbono essere basati i giudizi.

Critiche al governo sono arrivate anche dal leader della sinistra del Pd Roberto Speranza: «Il tema del fisco è molto serio e non si può affrontare con le caricature come in queste ore fa purtroppo il segretario del Pd nei confronti della sua minoranza interna. Meglio essere chiari. Per me se togli la tassa sulla prima casa anche ad un miliardario, come purtroppo abbiamo fatto, commetti un errore grave. È una scelta inutile perché non produce sviluppo ed iniqua perché finisce col dare di più a chi già ha di più. La stessa politica dei bonus non mi pare abbia prodotto grandissimi risultati».

Piccata la replica di Matteo Renzi: «Autorevoli esponenti della minoranza del mio partito intervengono per dire che bisogna smetterla di ridurre le tasse. Perché una parte dei politici italiani pensa che ridurle sia un errore. Dunque noi stiamo riducendo le tasse. Per i cittadini le stiamo riducendo troppo poco invece per alcuni politici le stiamo riducendo troppo. Quelli che per anni hanno parlato e comunque aumentato le tasse lasciamoli parlare ancora. Non disturbiamo i loro monologhi». Peccato che invece la realtà dimostri che il rottamatore sta facendo di tutto perché non siano disturbati i suoi monologhi. La sua presenza nelle trasmissioni tv surclassa quella di tutti gli altri politici messi insieme e l’accurata scelta (epurazione?) dei direttori di reti e telegiornali è destinata a fare il resto.

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